Quanto costa una caldaia a condensazione? 2024
Quanto costa la fornitura e posa in opera di una caldaia a condensazione?
Le caldaie a gas metano o GPL, per potenze tipiche delle abitazioni standard tra 24 e 35 kw, hanno un prezzo medio che oscilla fra 600 e 3.500 euro, in base al modello e alla marca. Al costo del prodotto vanno aggiunte le spese per il montaggio, che variano tra 600 e 900 euro.
Come puoi notare, il costo della fornitura è molto variabile.
Anche lo stesso brand commercializza prodotti dal prezzo notevolmente variabile.
Il prezzo, oltre alla marca, dipende dalla:
- potenza della caldaia;
- portata d'acqua;
- dall'efficienza del generatore;
- dalla modulazione della potenza;
- tecnologia di regolazione della temperatura usata;
Un consiglio. Acquista la caldaia in prima persona, in quanto le imprese applicano una maggiorazione dovuta alle tasse che ci pagheranno sopra.
Infine, qualora stessi sostituendo una caldaia a camera aperta, dovrai considerare anche il costo del montaggio della canna fumaria. Difatti, quest'ultima andrà sostituita a causa della condensa che potrebbe corroderla. Il caldaista dovrà prestare particolare attenzione alle norme sullo scarico a parete o a tetto.
Infine, dovrai considerare il lavaggio del vecchio impianto e l'installazione sui termosifoni delle valvole termostatiche, obbligatorie per ottenere l'ecobonus.
A proposito di ecobonus: ti consiglio l'approfondimento.
Termosifoni, riscaldamento a pavimento o ventilconvettori?
La scelta del terminale è, a mio parere, la decisione più importante per quanto riguarda i consumi futuri e il comfort interno della nostra casa. Valuta tutte le opzioni!
Partiamo con gli impianti ad alta temperatura, cioè quelli utilizzati per riscaldare i termosifoni. In questi impianti, l'acqua scorre ad una temperatura compresa tra i 60 e gli 80 C°. Attualmente, sono gli impianti più utilizzati, ma mantenere queste temperature è sicuramente più costoso che gestire l'impianto a 40°.
Ma quali termosifoni accoppiare ad un impianto ad alta temperatura:
-
-
- in ghisa: il vantaggio/svantaggio sta nell'alta inerzia termica: occorre tanto tempo per scaldarsi e altrettanto per raffreddarsi. Ciò significa che, spegnendo l’impianto di riscaldamento, un termosifone in ghisa sarà in grado di propagare ancora calore nel locale, ma di contro richiederà parecchio tempo per scaldarsi. Inoltre, per via della fragilità del materiale, hanno maggiori dimensioni ed esistono importanti limiti nelle forme. Sempre meno utilizzati;
- in acciaio: leggeri e poco ingombranti, ampia gamma di design. Si scaldano in maniera decisamente più veloce di quelli in ghisa, ma allo stesso tempo si raffreddano in tempi molto inferiori. Sconsigliati in generale per il riscaldamento di grossi ambienti (sale e soggiorni), in quanto hanno prestazioni energetiche inferiori all'alluminio. Il termosifone in acciaio ha un costo molto elevato;
- in alluminio: si collocano a metà strada fra i termosifoni in ghisa e quelli in acciaio, sia per costi che per design. Sono i più economici e anche i più facili da installare. Possiedono i rendimenti migliori!
-
Nel caso optassi per i radiatori, io consiglio sempre l'alluminio, sia per i costi che per la resa, ma sentiti libero.
Ho pensato potesse esserti utile la guida sui radiatori: caratteristiche, migliori marche e prezzi.
Mentre, negli impianti a bassa temperatura, come ad esempio il riscaldamento a pavimento, la caldaia funziona a temperature inferiori, con l'acqua dell'impianto che non supera i 45 °C. Il costo di installazione e fornitura di questo impianto è superiore rispetto al sistema a radiatori, ma, viste le basse temperature di esercizio, risulta essere un ottimo investimento a lungo termine.
Le caldaie a condensazione, fino a qualche anno fa, erano considerate compatibili solo con gli impianti a bassa temperatura, ma attualmente raggiungono grandi efficienze energetica anche ad alte temperature (di solito hanno rendimenti del 96 / 98 %).
Spero che l'articolo ti sia stato utile, a presto Vincenzo.