Canna fumaria: norme scarico caldaia a condensazione 2024

Canna fumaria: qual è la normativa per lo scarico a parete o tetto della caldaia a condensazione, gas e i costi. Dimensionamento del diametro.

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Specialmente in passato, quando non venivano emanate in loop nuove normative, i costruttori non prestavano particolare attenzione agli scarichi dei fumi. Giustamente, non era necessario.

Con l'evoluzione della tecnologia, ci siamo ritrovati a dover smaltire i fumi della caldaia a condensazione (metano, gpl, pellet), o del legno, dei vapori del gas cottura della cucina e degli sfiati delle tubazioni. Insomma, i vecchi cavedi non bastano più.

Ma dove li infiliamo tutti questi tubi nelle vecchie case?

Come fare a conciliare la mancanza di spazio con quei delicatissimi odori di metano o di fritto che, quotidianamente, alle 6 di mattina, la nonna decide di liberare nell'aria?

Ci ha pensato la normativa a mettere una pezza. Più che pezza, ha messo un lenzuolo. Leggendo, ti accorgerai di quanto sia rigida la normativa vigente.

 Per capirci qualcosa dei paragrafi successi, ti invito a leggere il paragrafo su:

Classificazione caldaie: camera stagna, camera aperta e condensazione.

Sono sicuro che, in terza superiore, stavi attento alla lezione del prof. di fisica tecnica. Nel dubbio, ti rinfresco la memoria. Le caldaie si possono classificare in base al tipo di camera di combustione / evacuazione fumi:

      • caldaie a camera aperta, in cui l’aria necessaria alla combustione  viene aspirate dall'ambiente, in cui  è installata la caldaia. Mentre, i fumi di scarico vengono evacuati all'esterno tramite la canna fumaria;
      • caldaie a camera stagna, nelle quali tutto il circuito di combustione risulta stagno rispetto all'ambiente ove essa è installata e anche l’aria comburente viene prelevata dall’esterno e opportunamente canalizzata, impedendo così qualunque contaminazione dell’ambiente abitato;
      • caldaie a condensazione: particolari caldaie a camera stagna, che sfruttano la condensa, per aumentare i rendimenti e quindi l'efficienza.

I generatori a camera stagna sono più efficienti di quelli a camera aperta, ma decisamente inferiori rispetto a quelli a condensazione. Oggi, puoi acquistare solo caldaie a condensazione! 

Premesso ciò, arriviamo al punto:

Scarico fumi a parete o canna fumaria a tetto? Normativa e deroghe.

Mettiamo le cose in chiaro, in sostituzione del c.9 art- 5 DpR 412/93:

Dal 31 agosto 2013, con la legge 90 (art. 17 bis), gli impianti termici devono scaricare i fumi della combustione (tramite camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione) al di sopra del tetto nel rispetto della normativa vigente (UNI 7129).

Quindi, se stavi pensando di fare un foro nel muro e infilarci il tubo, fermati. A meno che non rientri nelle deroghe previste dalla normativa.

In particolare, sempre secondo l'art 17 bis, lo scarico a parete, situato subito sopra la caldaia o portato al muro, è consentito nei seguenti casi:

a) sostituzione di una caldaia individuale, di qualsiasi tipo, che già scaricava a parete o in una canna collettiva ramificata prima del 31 agosto 2013.

Occorre fare una precisazione su questo punto. Molti miei clienti mi dicono: " Vincenzo, questo scarico è qui da anni, da prima che io nascessi." "Perfetto, ma è segnalato in qualche planimetria? E' presente in qualche documento che lo renda legittimo." Di solito, dopo le verifiche del caso, questo benedetto foro non è indicato da nessuna parte, quindi non è legittimo. Il problema è che, in passato, nessun tecnico indicava lo scarico nelle pratiche. 

Ti consiglio di effettuare qualche ricerca, prima di riutilizzarlo; 

deroghe scarico a tetto parete canna fumaria

b) installazione di una canna fumaria a tetto risulta incompatibile con norme di tutela degli edifici oggetto dell'intervento, adottate a livello nazionale, regionale o comunale. Quindi, su edifici "vincolati" dove non sono permessi comignoli a tetto, si può scaricare a parete;

c) impossibilità tecnica di andare a tetto con lo scarico fumi, asseverata da un professionista abilitato.

Permettimi, un approfondimento. Nulla è impossibile, se ci credi. E' davvero difficile non arrivare a tetto. Magari costoso, laborioso, intricato, ma non impossibile. E' più difficile trovate un tecnico che asseveri ciò.

Dal 2014, inoltre, con il D.lgs 102 (art. 14 c. 8 e 9), è possibile realizzare questo intervento anche per:

d) installazione di apparecchi a condensazione, nell’ambito di ristrutturazioni di impianti termici individuali già esistenti, siti in un stabili plurifamiliari (condominio), qualora nella versione iniziale non siano già presenti: camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione con sbocco sopra il tetto dell’edificio, funzionali e idonei o comunque adeguabili all'applicazione dei suddetti generatori;

Secondo il DPR  n. 412/93 per «ristrutturazione di un impianto termico», gli interventi rivolti a trasformare l'impianto termico mediante un insieme sistematico di opere che comportino la modifica sostanziale sia dei sistemi di produzione che di distribuzione del calore; rientrano in questa categoria anche la trasformazione di un impianto termico centralizzato in impianti termici individuali nonché la risistemazione impiantistica nelle singole unità immobiliari o parti di edificio in caso di installazione di un impianto termico individuale previo distacco dall'impianto termico centralizzato;

e) installazione di pompe di calore a gas (Dl Energia 17/2022) o uno o più generatori ibridi compatti, composti almeno da una caldaia a condensazione a gas e da una pompa di calore, dotati di specifica certificazione di prodotto.

Per ottenere le deroghe occorre rispettare le seguenti distanze.

Ricordati che, a fine lavori, dovrai sempre richiedere la dichiarazione di conformità dell'impianto installato!

 

Con quali apparecchi si può scaricare a parete?

Per ottenere queste deroghe, i generatori installati dovranno avere le seguenti caratteristiche:

      • nei casi di cui alle lettere a) e b), vanno installati generatori di calore a gas a camera stagna, il cui rendimento sia superiore a quello previsto dal D.P.R. 2 aprile 2009 n. 59, art. 4, comma 6, lettera a), quindi maggiore a (90 + 2 log Pn), dove Pn è la potenza termica del generatore. Per esempio, un generatore da 24 KW dovrà avere un rendimento minimo del 93%;
      • nei casi di cui alle lettere c), d), e) ed f), si possono installare generatori di calore a gas a condensazione, i cui prodotti della combustione abbiano emissioni di ossidi di azoto (NOx) non superiori a 70 mg/kWh (Classe 5).

In tutti gli altri casi e, in particolare, per la sostituzione della vecchia caldaia con una nuova non ecologica e per impianti nuovi di edifici pluri-familiari, è obbligatoria la canna fumaria a tetto.

Importante: oltre alle normative sopracitate, occorre controllare le prescrizioni dei Regolamenti edilizi comunali, oltre che le Direttive regionali, solitamente più stringenti. Ad esempio, Firenze, non ammette deroghe nel caso di frazionamento o cambi di destinazione d'uso!

Canne fumarie utilizzate per altri scarichi

Altro aspetto da sottolineare: secondo la UNI 71:29 del 2015 è possibile evacuare i fumi di più caldaie con la stessa canna fumaria solo se i generatori allacciati hanno caratteristiche simili. Per poterlo fare, le caldaie devono essere tutte a camera stagna o tutte a camera aperta o a condensazione ed utilizzare lo stesso combustibile (metano, GPL, pellet, gasolio). Inoltre, devono avere portate compatibili (rapporti tra le portate superiore a 0,7). 

Ad esempio, le caldaie a condensazione, anche se sono del tipo a camera stagna, non possono essere allacciate alla medesima canna fumaria sfruttata da altri generatori stagni tradizionali. Questo perché i fumi delle caldaie a condensazione sono acidi e devono viaggiare all'interno di condotti di materiale plastico-metallico, per evitare la corrosione.

Nel caso in cui tu ricada tra i fortunati che possono scaricare a parete, non è ancora finita. Per poterlo fare, dovrai rispettare anche le distanza minime dalle finestre e dai balconi dei vicini. Ti conviene prendere un metro a nastro e fare due conti.

Quali sono le distanze delle canne fumarie dalle finestre degli altri condomini?

Nel caso di caldaie autonome, dove sia concesso lo scarico a parete, i terminali di scarico fumi  della canna fumaria dovranno essere posizionati in maniera da garantire le "aree di rispetto".

In pratica, dovranno rispettare le distanze minime da finestre, balconi, terrazze, suolo e gronda previste dalla norma UNI 7129/15.

In questo, ti sarà utile l'immagine in basso.
distanze delle canne fumarie dalle finestre

distanze canna fumaria camino da balcone

Cerchiamo di fare un esempio, altrimenti la tabella potrebbe essere incomprensibile.

Sfiato di una caldaia a condensazione di 24 kw posto al primo piano. Dobbiamo rifarci all'ultima colonna della tabella precedente.

Il bocchettone dello sfiato dovrà essere posizionato ad una distanza superiore a 60 cm dal davanzale della finestra più vicina. A minimo 60 cm dall'apertura di ventilazione di una cucina o di un bagno. Ad almeno un metro dal fianco del balcone. E così via..

Inoltre, sono previsti dei vincoli per l’installazione dello sfiato sotto al balcone:

camino su balconi

In pratica, la distanza X+Y+Z+W dovrà essere superiore a 2,00 metri. Inoltre, X deve comunque rispettare la quota D1 (X=> 30cm);

Naturalmente, il parapetto dovrà essere chiuso per poter considerare W. Se il parapetto è aperto, allora diventa X+Y+Z =>2,00 m con X, che deve comunque rispettare la quota D1 (X=> 30 cm);

Nel caso in cui il terminale sporga dal balcone soprastante, si dovrà comunque calcolare e sommare alle altre anche la distanza Y “all'indietro” fino al bordo balcone.

Importante, non è consentita l’installazione con scarico a parete all'interno di balconi chiusi su 5 lati.

Sei riuscito a rispettare anche queste prescrizioni?

Codice civile

Non è colpa mia, ma ci si mette anche il codice civile con l'art. 844, che recita:

"Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni....derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi."

Il codice civile, ha pensato bene di buttare lì un termine "normale tollerabilità" senza indicare alcun parametro. Ho detto tutto. Penso che chiuderò il paragrafo qui.

 

 

Adesso che hai le idee chiare, sei pronto per scegliere il diametro del tubo:

Quali sono le dimensioni (diametro) dei camini e delle canne fumarie?

Il buon funzionamento di un impianto termico è strettamente legato al corretto dimensionamento della sezione interna del condotto fumario preposto all’evacuazione dei fumi di combustione.

La scelta del diametro corretto è legata ad un preciso procedimento di calcolo definito da alcune norme UNI.

Per un sistema monoutenza, il diametro (pre-dimensionato) si può determinare con il diagramma dimensionale in base all’altezza utile del sistema e alla potenza del generatore. L’intersezione di questi due assi coincide con il campo di esistenza del Diametro, che soddisfa tale condizione.

dimensionamento diametro canna fumaria

Consigli sull'installazione e tiraggio.

I prodotti della combustione, una volta svolta la loro funzione, dovranno essere espulsi attraverso la canna fumaria. Affinché tale miscela possa procedere nei condotti, che compongono il camino, è necessario che si inneschi una differenza di pressione tra l’ingresso e l’uscita della canna fumaria. Questa differenza di pressione viene definita “tiraggio” della canna fumaria. E' fondamentale quindi una corretta posa in opera della canna fumaria. Alcuni concetti, per aver un buon tiraggio, sono:

Una maggiore differenza tra la temperatura interna ed esterna ed una maggiore altezza del camino determineranno un miglior tiraggio della canna fumaria.

Più bassa è la temperatura dei fumi e minore è la “forza” di tiraggio (la canna fumaria dev'essere convenientemente isolata e coibentata, per non raffreddare i fumi e quindi causare difficoltà di tiraggio).

Anche se la canna fumaria ha un percorso pressoché verticale, potrebbe non riuscire ad espellere i fumi. Difatti, i prodotti della combustione, nel loro percorso lungo la canna fumaria, incontrano resistenze per attrito lungo le pareti interne dei condotti, perdite di carico (spinta) generate dalle varie ostruzioni (curve, restringimenti etc.).

Risulta quindi fondamentale, per il buon funzionamento di un qualsiasi impianto termico, la corretta progettazione della canna fumaria e che le pareti interne del camino siano lisce e impermeabili, per favorire lo scorrimento dei fumi e scongiurare la formazione di condensa.

L’esigenza di far raggiungere quote maggiore ai fumi, o far compiere a questi ultimi percorsi orizzontali, fa sì che il tiraggio naturale non sia sufficiente. Spesso, è necessario l’ausilio del tiraggio meccanico con il ricorso a ventilatori, realizzando così il tiraggio forzato.

Materiali utilizzati per le canne fumarie, caratteristiche e costi.

A seconda del tipo di generatore e dalle disponibilità economiche è possibile optare per le canne fumarie in plastica, acciaio, rame, conglomerato cementizio, mattoni o refrattario.

Il costo a sua volta dipenderà dal materiale, dalla lunghezza e dalla posizione della canna fumaria.

Per risponderti a queste domande, ho preferito realizzare un articolo ad hoc.

Spero che l'articolo ti sia stato utile. Vincenzo.

 

 

 

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CHI SONO?

Ciao, sono Vincenzo e amo tutto ciò che riguarda l’edilizia.

Vincenzo MaderaFin da ragazzo, mio padre Gennaro mi portava sui cantieri. Quell'ambiente fatto di persone umili, gentili e simpatiche mi ha colpito. Proprio per questo motivo, ci passerei intere giornate, bevendo pessimi caffè e ascoltando le strabilianti avventure dei muratori, per poi tornare in studio a scrivere articoli.

Ecco la mia seconda passione. Mai avrei pensato di creare un blog. Eppure, a sorpresa le pagine del mio sito hanno raggiunto picchi di 60.000 volte ogni giorno. Parlo di edilizia, strutture, impianti, energetica e interior design e insieme a mia sorella Rosa portiamo avanti il nostro studio a Firenze.

Spero che, grazie al web, diventeremo amici:

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