Quanto costa il riscaldamento a pavimento e bonus 2024
Qual è il costo del riscaldamento a pavimento o radiante e quali bonus ed ecobonus si possono sfruttare?
Aumenti la temperatura del cronotermostato e le stanze non si riscaldano? Oppure, ti arrivano bollette del gas che mettono in crisi il bilancio familiare? Molto probabilmente stai utilizzando l'impianto di riscaldamento sbagliato.
Esiste un'alternativa ai termosifoni ed essendo capitato su questo articolo, avrai sentito parlare dell’impianto a pavimento o a pannelli radianti.
Buone notizie. Oggi, passare ai pannelli è molto conveniente, in quanto i costi si sono notevolmente abbassati rispetto al passato. Inoltre, i bonus dell'Agenzia delle Entrate permettono di recuperare una buona parte dell'investimento.
Proprio per quanto riguarda i costi, ci sarà utile comprendere le differenze tra i tipi di impianti:
Indice
- Tipi di impianto: a secco o a umido.
- Qual è il costo di un impianto a pavimento?
- Quali sono i bonus sfruttabili?
- Migliori marche del mercato e recensioni.
Tipi di impianto: a secco o umido.
Come saprai i pannelli radianti sono costituiti da serpentine di tubo, all'interno delle quali circola l'acqua calda. La peculiarità di questi impianti è che tutta la superficie del pavimento costituisce l’elemento scaldante. Vedremo in seguito perché esalto questo aspetto e che vantaggio comporta.
In commercio esistono due tipologie di "posa": a secco e ad umido.
L'impianto a secco viene posato senza utilizzare massetti, calcestruzzi o altre miscele liquide. Sulle lastre in polistirene, incollate al pavimento, vengono posati i tubi, dove circolerà l'acqua calda. Successivamente, questi pannelli vengono coperti con delle lastre, su cui vengono appiccicati i pavimenti. In genere, il pavimento a secco viene posato sulla pavimentazione esistente.
Viceversa, nell'impianto a umido, le serpentine sono annegate nel massetto di cemento.
Vediamo le principali differenze:
- la posa dell'impianto a secco è molto più rapida;
- il sistema a secco si riscalda prima, ma si raffredda molto più velocemente. Difatti, il sistema umido, essendo più massivo, ha una maggiore inerzia termica (capacità di un materiale di assorbire e accumulare calore). Quindi, se il tuo immobile è molto utilizzato, ti consiglierei l'impianto umido. Viceversa, se passi poco tempo nell'immobile, opta per il secco;
- nel sistema a secco, la temperatura di mandata dell'acqua è inferiore. Questo si traduce in un ulteriore risparmio;
- se il fondo non è planare, un impianto a secco non è adatto. Si può sopperire posando un auto-livellante;
Il costo di fornitura e posa in opera del sistema a secco è superiore, ma non eccessivamente. Se consideriamo la realizzazione di una nuova casa, il costo del sistema secco è superiore del 50% rispetto all'umido. Mentre, sull'esistente, se occorre demolire per riposare l'impianto umido, il sistema a secco è più costoso del 20%.
Passiamo all'aspetto economico:
Qual è il costo di un impianto a pavimento?
In buona parte, per un appartamento standard, il costo totale di un impianto a pannelli radianti dipende:
- dal passo delle serpentine che a sua volta dipende dalla qualità in termini di performances termiche dell'involucro (pareti, tetto, presenza del cappotto ecc.) e dal luogo dove viene posato l'impianto;
- tipologia della posa: a secco o umido;
- dalla qualità e dalla marca del prodotto;
- tipologia di regolazione delle temperatura;
- l'estenzione dell'abitazione;
Generalizzando, il prezzo medio di un impianto a pavimento umido oscilla tra i 70 e i 120 €/mq, oltre iva.
Qual è il costo di un impianto a pavimento per una casa?
A titolo esemplificativo, vediamo il prezzo medi di un impianto a umido di buona marca con passo della serpentina di 20 cm:
Superficie |
Impianto radiante |
Costo totale medio |
70 mq |
80-100 €/mq |
6.300 €/mq |
100 mq |
80-95 €/mq |
9.000 €/mq |
150 mq |
75-90 €/mq |
12.000 €/mq |
200 mq |
70-90 €/mq |
16.000 €/mq |
Il tutto escluso sistema di generazione (caldaia o pompa di calore), opere murarie (demolizioni e tracce), la parcella dei professionisti (ingegnere, architetto o geometra) e l'IVA.
Arriviamo agli aspetti fiscali:
Quali sono le detrazioni fiscali e i bonus sfruttabili?
Ti premetto che è possibile optare per tre tipi di detrazioni, non cumulabili tra loro:
- il bonus ristrutturazione, concesso in quanto l'installazione di impianto a pavimento rientra nella Manutenzione straordinaria;
- ecobonus 65%, concesso nel caso in cui l'impianto a pavimento venga alimentato o da una caldaia a condensazione completa di termoregolazione evoluta oppure da una pompa di calore.
- il maltratissimo il SuperEcobonus.
In tutti i casi, occorre compilare la pratica Enea sul sito dell'Ente ed è necessario effettuare i pagamenti tramite specifico bonifico bancario per agevolazione parlante. Molte banche hanno predisposto dei bonifici pre-compilati. Sicuramente attraverso la home-banking troverai questo servizio.
L'intervento gode dell'IVA agevolata?
Per quanto riguarda l'installazione, potrai godere di un'IVA agevolata del 10% e non del 22%.
Mentre, sulla fornitura del sistema radiante, il 10% si applica soltanto fino a concorrenza del valore della prestazione, considerato al netto del valore dei beni stessi.
Esempio: Costo totale dell’intervento 10.000 euro, di cui: 4.000 euro è il costo per la prestazione lavorativa, 6.000 euro per l'acquisto del sistema radiante. L’Iva al 10% si applica sulla differenza tra l’importo complessivo dell’intervento e il costo del sistema: 10.000 - 6.000 = 4.000. Sul valore residuo del costo dell'impianto (pari a 2.000 euro), l’Iva si applica nella misura ordinaria del 22%.
Passiamo, ora, ai brands in commercio:
Quali sono le migliori marche del mercato? Opinioni e recensioni dai forum.
Ti devo premettere che trovare delle opinioni sulle marche di pannelli radianti è un compito davvero difficile. In genere, nessun cliente lascia le recensioni. Spero che questo articolo possa servire in tal senso. Se hai delle esperienze ti chiedo di postarle tra i commenti.
Quello che posso dirti è che le migliori marche sono: Eurotherm, Rossato, RDZ, Hitec, Pantherm, Tiemme, Valsir, Giacomini, Uponor, Velta, Rehau e Geberit.
In un forum di impiantisti, Manofthemoon consiglia RDZ.
Max, in quanto a qualità, opterebbe per Eurotherm, Velta e RDZ.
L'ing. Walter, da alcuni anni, usa soprattutto Emmeti. Si trova bene. Migliorerebbe solo i collettori.
Sul gruppo Facebook degli idraulici, tanti optano per RDZ ed Henco. Per i pavimenti a secco consigliano Floortech, ma i costi sono alti. Sullo stesso gruppo Enzo: "io installo Giacomini e mi trovo benissimo."
Mi rendo conto che è davvero poco. Ma, per essere imparziale, non voglio dirti i miei preferiti.
Qual è il costo dei singoli componenti impianto a pavimento?
Partirei con il fornirti il prezzo di ogni componente dell'impianto, per poi indicarti il range medio di prezzi.
Il costo della fornitura e posa in opera delle varie componenti di un impianto a pavimento è:
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-
- tubazioni in polietilene per il passaggio del fluido scaldante (circa 1,7 €/m);
- collettore (da 200 a 450 €);
- accessori (valvole, curve, adattatori);
- pannello isolante (da 15 a 25 €/mq);
- striscia perimetrale adesiva (1,5 €/mq);
- rete (6 €/mq) e massetto (30 €/mq);
- cronotermostato (dai 200 ai 700 dei dispositivi più evoluti);
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Vantaggi dell'impianto a pavimento.
Prima di elencarti i vantaggi, vorrei postarti le risposte fornite ad un'utente indecisa se installare o meno i pannelli radianti:
Ma perché questo successo?
Il vantaggio principale consiste nell'utilizzo di pannelli radianti sotto-pavimento, che scambiano il calore con l’ambiente per effetto dell’irraggiamento. In pratica e principalmente, il calore non si propaga né per contatto né per trasporto di materia, ma tramite radiazioni elettromagnetiche.
Questo aspetto assume un carattere fondamentale nel momento in cui ci troviamo di fronte ad un appartamento con altezze superiori ai 2,70 metri standard. Immagina di avere un impianto a radiatori, che funziona principalmente per convenzione, dovuta alla differenza di temperatura che crea il flusso di calore. Se riprendi in mano il vecchio libro di fisica, troverai in grassetto: l'aria calda tende a salire ed a creare un moto convettivo con l'aria fredda. In pratica, avendo un soffitto alto, riscalderai prima il volume in alto e poi quello in basso. Quindi, o ci vorrà tanto tempo per riscaldare l'ambiente o addirittura non riscalderai le parti bassi dove vivi. La soluzione è il pavimento radiante. Difatti, grazie all'irraggiamento verrà riscaldata solo la zona prossima all'impianto, che è quella che interessa a noi. Il soffitto resterà freddo, ma penso che te ne possa fare un ragione..
Tutta la superficie del pavimento costituisce l’elemento scaldante. Negli impianti tradizionali a radiatori, la superficie scaldante è molto inferiore. L'aumento della superficie scaldante permette di abbassare la temperatura di esercizio dell'acqua fino a 35/40 gradi.
Negli impianti di riscaldamento tradizionali, l'acqua circola a temperature medie dell'ordine dei 70°. Naturalmente, riscaldare l'acqua fino a 70° richiede uno sforzo maggiore alla caldaia e di conseguenza un aumento del consumo di combustibile (metano, GPL, pellet etc.).
Penso possa esserti utile l'articolo sul confronto tra impianto a pavimento e sistema a termosifoni.
Inoltre, se si pensa che le moderne caldaie a condensazione hanno rendimenti, e cioè rapporti tra quello che consumano e quello che producono, molto alti, se fatte lavorare a temperature basse, vi è un ulteriore risparmio.
Infine, le basse temperature in gioco permettono l'utilizzo di generatori di calore a fonti rinnovabili, come pompe di calore e pannelli solari, che non riescono a riscaldare l'acqua fino a 70°, temperatura utile per i radiatori.
Passiamo ad un aspetto da non sottovalutare: gli spessori. Difatti, le altezze dei piani sono i vincoli che spesso non permettono la posa di questo impianto.
Ingombro e spessori impianto.
IMPORTANTE: molti mi richiedono dei consigli sull'installazione degli impianti a pavimento sugli edifici esistenti. Prima di posare un impianto, occorre verificare la compatibilità del sistema radiante con l’effettivo spessore a disposizione nei solai.
Per far questo, dovrai verificare se hai a disposizione dello spazio nel pavimento, facendo un foro saggio, e considerando:
1. lo spessore del pannello isolante, in genere pari a 3 cm;
2. il diametro esterno della tubazione, dell'ordine dei 2 cm;
3. lo spessore del massetto, minimo 5/6 cm;
4. lo spessore della pavimentazione, 1/2 cm.
Ti ricordo che il DM 75, impone come altezza minima degli ambienti primari 2,70 metri. Su vani secondari, come bagni e ripostigli, si scende fino a 2,40 metri. Tuttavia, esistono deroghe sulle altezze interne nel caso di installazione di impianti termici dotati di pannelli radianti a pavimento o a soffitto. In quest'ultimo caso, è possibile derogare alle altezze minime dei locali di abitazione indicate nel DM 75, fino a un massimo di 10 centimetri (all. 1 art. 2.3 DM 26/06/2015 "requisiti minimi").
Spero che l'articolo ti sia stato utile. Vincenzo.