Quanto costa il cappotto termico interno o esterno? Bonus 2024

Quanto costa un cappotto termico interno o esterno? Focus sull'Ecobonus 50%, 65%, 70%, 90 % E 110%. Quali sono i prezzi dei pannelli isolanti al mq? Scelta del materiale (polistirene EPS, XPS, poliuretani, lana di roccia, fibra di legno o di sughero). Occorre presentare una Pratica edilizia al Comune?
cappotto termico scelta interno esterno

I pinguini che girano per casa tua stanno prendendo troppa confidenza? :)

Se può consolarti, non sei l'unico, anzi. La maggior parte delle case sono dei colabrodo energetici. In pratica, a causa delle dispersioni di calore è come se buttassimo dalla "finestra, e dalle pareti," qualche centinaio di euro all'anno a famiglia.

E' arrivato il momento di intervenire. Specialmente considerando i bonus al 50%, 65%, 70% 90% e 110% dell'Agenzia delle Entrate volti a realizzare il cappotto termico. Hai capito bene, grazie al Decreto Rilancio, potrebbe esserti restituito addirittura più di quanto hai speso, il 110% (anche se con il tempo è diventato quasi impossibile). Vedremo in seguito di cosa si tratta.

Ma andiamo per gradi. In testa ti staranno frullando milioni di domande: è meglio isolare sull'interno o sull'esterno? Quali sono i costi del materiale e i prezzi al mq dell'installazione? Che tipo di isolante scelgo: polistirene EPS, polistirene XPS, poliuretano espanso PIR, lana di roccia, fibra di legno o sughero? Quanto mi costa il professionista per il progetto?

Ecco, se non ti stavi ponendo tutte queste domande, adesso lo starai facendo. 

 

A cosa serve il cappotto termico?

La coibentazione dall'esterno, comunemente detta “a cappotto”, è uno dei sistemi d' isolamento termico più efficaci, sia per interventi sul nuovo che sull'esistente.

Dal punto di vista tecnologico, il cappotto non è altro che l’applicazione di un rivestimento isolante sulla parte esterna delle pareti dell’edificio. Come dice la parola stessa, è un vero e proprio cappotto per la nostra casa. Per varie motivazioni, potresti isolare anche internamente le pareti, ma in questo caso la tecnica non viene definita "cappotto". E' più una maglietta della salute :)

Isolando, oltre a ridurre le dispersioni termiche, correggerai i ponti termici. I ponti termici sono delle porzioni d' immobile in cui avviene un cambio di materiale o della geometria dell'elemento, una sorta di via preferenziale per il passaggio del freddo. Ad esempio, l'intersezione tra il pavimento e il muro, tra il muro e il pilastro oppure lo spigolo della parete, e così via. In questi punti, gli installatori dovranno prestare la massima attenzione.

Se ti dovessi trovare davanti ad un' ingegnere saccente, sciorina la tua conoscenza utilizzando il termine "ponte termico", passerai per "uno del mestiere".

Dopo questa premessa, valutiamo la scelta del materiale del cappotto.

Quali sono i materiali isolanti?

Legno, canapa, XPS, EPS, lana di vetro. Chi più ne ha, più ne metta.

Non esiste un isolante migliore dell'altro. Mentre, per ogni caso specifico, esiste una scelta migliore. Ti giuro, questa frase è farina del mio sacco.

stratigrafia cappotto

Sicuramente, dovrai scegliere se optare per un materiale plastico, minerale o naturale. Scegliendo un materiale rispetto ad un altro, varieranno le caratteristiche: spessori, resistenza al freddo, resistenza al caldo, al fuoco, impermeabilità ecc.

Tra gli isolanti più utilizzati abbiamo i derivati dal petrolio: il polistirene EPS, noto anche come polistirolo, il polistirene espanso XPS e il poliuretano PIR PUR. Il motivo? Sono economici, richiedono bassi spessori per raggiungere gli obiettivi di legge e sono impermeabili all'acqua. Di contro, non sono traspiranti e, se non vengono posati in maniera corretta, potrebbero provocare la condensa. Non sono caratterizzati da buone performance estive.

 

È possibile posare pannelli con spessori inferiori rispetto ai materiali plastici, ma sarà necessaria l'installazione di materiali più performanti e naturalmente più costosi come, ad esempio, l'aerogel.

Mentre, per quanto riguarda i materiali di origine minerale, abbiamo la lana di roccia, con ottima resistenza al fuoco e la fibra di vetro. Rispetto ai materiali plastici, aumentano i costi e gli spessori.

Andando sul naturale, abbiamo la fibra di legno, il sughero, la canapa, la cellulosa e la lana di pecora. Più ecologici e traspiranti, ma anche più "delicati" e costosi. Visto l'ottimo sfasamento, i migliori per sconfiggere il caldo

Penso possa esserti utile l'articolo sulle caratteristiche degli isolanti in commercio.

Vediamo ora, dove posizionare l'isolante:

Vantaggi e svantaggi di un cappotto esterno, interno o in intercapedine e scelta dell'isolante.

Come saprai, l'isolante può essere inserito sull'esterno della parete, nell'intercapedine del muro o sull'interno.

isolamento interno esterno intercapedine muro e parete

Posizionando l'isolante sull'esterno, il sistema manterrà le pareti più fredde d'estate e più calde d'inverno, aumentando il comfort abitativo. Inoltre, si eviterà la condensa nel muro e la formazione di muffe.

Pensiamo invece al cappotto interno: durante l'inverno, a causa della differenza di temperatura con l'esterno più freddo, l'umidità interna alla casa tenderà ad attraversare l'isolante. Non appena il vapore acqueo raggiungerà il muro freddo, creerà la condensa.

Per risolvere questo problema, molti miei colleghi installano una barriera di vapore  e cioè uno strato completamente impermeabile. Così facendo, non fanno altro che rimandare il problema a quando il flusso si invertirà, e cioè d'estate. E' una soluzione che non mi piace.

Per gli interni, io opterei per isolanti traspiranti, come la fibra di legno, il silicato di calcio o il sughero, ed eviterei l'uso della barriera di vapore. Una raccomandazione: se optassi per questi materiali, non vanificare il tutto coprendo la parete con gli arredi, impedendo al muro di "respirare"!

Continuiamo con i vantaggi dell'isolamento sull'esterno. Rispetto all'isolamento interno, il cappotto garantisce:

      • una maggiore efficienza invernale ed estiva;
      • una correzione dei ponti termici più "semplice": pensa a quanto sia difficoltosa la posa dell'isolamento interno negli spigoli soffitto / parete;
      • minori rischi di condensa interstiziale;
      • posa in opera più semplice.

INTERNO VS ESTERNO: se puoi intervenire sugli esterni, non avere dubbi!

Per il cappotto esterno ti consiglierei l'EPS o il PIR, oppure i pannelli in legno. Ti sconsiglio XPS, che con il tempo subisce deformazioni.

Sugli edifici esistenti non sempre è fattibile la posa in opera di un cappotto esterno. Pensiamo agli immobili vincolati dalla Soprintendenza per particolari caratteristiche storiche e di pregio, oppure all'isolamento del singolo appartamento di un condominio. In questi casi estremi, l'isolamento interno è un'ottima soluzione.

Il cappotto in intercapedine è una via di mezzo tra i precedenti. Si utilizza qualora siano già presenti delle intercapedini nei muri o nelle nuove abitazioni. Sull'esistente, un prodotto molto utilizzato è la schiuma poliuretanica.

E' obbligatoria la pratica | permesso al Comune?

Per la posa del cappotto è necessaria una pratica comunale chiamata SCIA, a firma di un professionista: ingegnere, architetto, geometra o perito. Ma non sempre: leggi approfondimento. All'interno della SCIA, il tecnico dovrà asseverare la conformità del progetto alle Norme nazionali e al Regolamento edilizio comunale. Nel caso di Superbonus, dovrà essere presentata la CILAS.

Lo spessore del cappotto viene definito attraverso la Relazione energetica (ex-legge 10) a firma di un professionista abilitato. Tramite la relazione, il tecnico verificherà che la stratigrafia del muro, compresa d'isolante, non sarà soggetta a fenomeni di condensa e raggiungerà i requisiti di legge in termini di trasmittanza (capacità di disperdere / trattenere calore) limite.

La trasmittanza limite varia in base alla zona. Pensa alle pareti di un appartamento di Cortina che dovranno essere più performanti rispetto alle murature di una casa costruita a Firenze. Ne segue che, gli spessori degli isolanti sono molto variabili. Oltre che dalla zona in cui vivi, dipendono anche dal materiale scelto e dalla posizione in cui vengono installati: contro-terra, sul tetto, sulla parete etc.

Ma veniamo all'aspetto economico ed alla convenienza:

Qual è il costo al mq del cappotto termico?

Il prezzo della fornitura e posa in opera del cappotto oscilla tra i 80 e i 150 € al metro quadro.

Ma come mai una forbice così ampia? Perché sono molti i fattori che incidono sul costo. Difatti, il prezzo dipende:

      • dalla località: se vivi a Cagliari, lo spessore dell'isolante sarà inferiore rispetto alle dimensioni di un cappotto installato ad Aosta;
      • dalla superficie da coprire: all'aumentare della superficie da isolare, pagherai meno euro al metro quadro. Non in complessivo, al metro quadro!;
      • dal tipo di isolante scelto: se optassi per materiali di origine fossile, come il polistirolo, spenderai di meno rispetto a materiali di origine naturale;
      • dal brand: ovviamente, una marca nota, oltre ad offrirti maggiori garanzie, ti chiede qualche soldino in più.

Per una stima di massima, penso possano esserti utili dei prezzi indicativi (manodopera + materiale):

MATERIALE

PREZZO AL MQ

ORIGINE

UTILIZZI

Da

a

Polistirene espanso sinterizzato (EPS)

75 

100 

Fossile

Esterno

Polistirene espanso estruso (XPS)

85 

120 

Fossile

Esterno interno

Poliuretano espanso rigido (PIR - PUR)

80 

130 

Fossile

Esterno interno

Lana di roccia

85 

120 

Minerale

Esterno o intercap.

Lana di vetro

85 

120 

Minerale 

Esterno o intercap.

Calcio-silicato

110 

140 

Minerale

Interno

Fibra di legno

100 

140 

Naturale

Esterno interno

Sughero

100 

160 

Naturale

Esterno interno

Aerogel

280 

500 

Minerale

Interno

 

 

A tutto ciò, dovrai aggiungere il nolo del ponteggio, compreso tra i 10 e i 15 € al mq di facciata, e la parcella del tecnico, ingegnere, architetto o geometra. Difatti, vista la delicatezza e il costo dell'intervento, ti consiglio di affidarti ad un Direttore lavori, che verifichi la corretta posa in opera del cappotto e coordini i lavori dal punto di vista della sicurezza sul cantiere.

Esempio: costo posa e fornitura di un cappotto.

Spesso i prezzi unitari non rendono l'idea. Per darti un ordine di grandezza, vorrei farti un esempio sul lavoro finito.

Immagina di posare un cappotto esterno in EPS su un condominio di tre piani fuori terra a Roma:

      • l'ingombro in pianta dell'edificio è 10 m x 10 m;
      • l'altezza è sempre di 10 metri.

In pratica, un cubo. Per facilitarmi la vita, ho deciso di non coibentare il pavimento contro-terra, altrimenti avrei dovuto considerare demolizioni, ricostruzioni, pavimenti e non finivo più. Le mie più sincere scuse, considerata la bruttezza dell'immagine, che però rende l'idea:

esempio costo cappotto

In definitiva, la superficie da isolare sarà di 5 facce x 100 mq= 500 mq. Quindi:

Voci

Mq

Prezzo al mq

Costo totale

Polistirene EPS

500

100 

50.000

Ponteggio ( 10 x 10 x 4 pareti )

400

25 

(al mese)

30.000 €

(3 mesi)

Professionista

 

11.000 €

Smontaggio e ri-montaggio tegole

100

80 

8.000 €

Guaina bituminosa (solo su tetto)

100

20 

2.000 €

Tinteggiatura doppia

400

13

5200 €

Totale

106.200 €

Isolamento spallette (ad esempio, in aerogel)

300 €/mq

Eventuali davanzali coibentati

250 €/mq

 

 

 

Sei svenuto? Fortunatamente, parte di questo investimento ti verrà restituito o scontato.

Quali sono le detrazioni per il cappotto termico della casa?

Fino a dicembre 2024, l'Agenzia delle Entrate ha messo in campo degli ottimi incentivi per la coibentazione, noti come Ecobonus. In particolare, sulle villette unifamiliari o gli appartamento l'aliquota dell'agevolazione è stata fissata al 65% delle spese sostenute, mentre sui condomini la percentuale di sgravio sale al 70%.

Ma la novità più conveniente è il Superbonus. Se dovessi installare un cappotto su più del 25% della superficie disperdente dell'edificio, potresti detrarre il 110% delle spese sostenute. In pratica, ti verrebbe restituito più di quanto hai speso.

Ma in cosa consistono questi bonus?

Immagina di posare un cappotto sulla tua villa a Cortina e di spendere 40.000 €. L'Agenzia delle Entrate ti restituirà il 65 % in detrazioni Irpef. Quindi, l'Agenzia non ti verserà sul conto 26.000 € (65% di 40.000 €), ma ti restituirà la somma scalandola dalle tasse future, in 10 rate annuali. Se dovessi coibentare più del 25% dell'edificio, allora ti verrebbe restituito 40.000 x 110%= 44.000 € in 4 o 5 anni.

Per ottenere il Bonus occorre raggiungere determinati prestazioni energetiche.

Difatti, i valori di trasmittanza termica finali (U) devono essere inferiori o uguali ai valori riportati nel decreto del Mise del 6 Agosto 2020. Leggi l'articolo per approfondire;

Per individuare la zona climatica del tuo comune, clicca qui.

Inoltre, per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali, che si trovano nelle zone sismiche n.1, 2 e 3, finalizzati contemporaneamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica, la detrazione è ancora più alta. Pari all’80%, se i lavori determinano il passaggio ad una classe di rischio inferiore. Mentre, se gli interventi determinano il passaggio a due classi di rischio inferiori, l'aliquota passa all'85%. Addirittura, in questi casi, il tetto massimo di spesa è pari a 136.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio. La detrazione ti verrà restituita in 10 quote annuali di pari importo. Come ti accennavo, anche in questo caso, puoi ottenere il 110%, realizzando il salto di due classi nella certificazione energetica.

A fine lavori, dovrai conservare la seguente documentazione:

      • Asseverazione redatta da un tecnico abilitato, che attesti il rispetto dei requisiti tecnici di cui sopra;
      • copia della Relazione tecnica, di cui all’art. 8 comma 1 del D.lgs. 192/05 e s.m.i. o provvedimento regionale equivalente;
      • Attestato di Prestazione Energetica (A.P.E.) di ogni singola unità immobiliare, per cui si richiedono le detrazioni;
      • originale della Documentazione inviata all’ENEA, debitamente firmata;
      • congruità dei prezzi, solo in alcuni casi;
      • schede tecniche dei materiali e dei componenti.

Credo proprio di averti detto tutto. Spero che l'articolo ti sia stato utile. A presto, Vincenzo.

 

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CHI SONO?

Ciao, sono Vincenzo e amo tutto ciò che riguarda l’edilizia.

Vincenzo MaderaFin da ragazzo, mio padre Gennaro mi portava sui cantieri. Quell'ambiente fatto di persone umili, gentili e simpatiche mi ha colpito. Proprio per questo motivo, ci passerei intere giornate, bevendo pessimi caffè e ascoltando le strabilianti avventure dei muratori, per poi tornare in studio a scrivere articoli.

Ecco la mia seconda passione. Mai avrei pensato di creare un blog. Eppure, a sorpresa le pagine del mio sito hanno raggiunto picchi di 60.000 volte ogni giorno. Parlo di edilizia, strutture, impianti, energetica e interior design e insieme a mia sorella Rosa portiamo avanti il nostro studio a Firenze.

Spero che, grazie al web, diventeremo amici:

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