Dichiarazione di conformità impianto 2024: certificato elettrico gas..

Dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico, gas e canna fumaria. Cos'è, quando è obbligatorio e qual è il costo del certificato? Scarica gratuitamente il Fac-simile esempio PDF e il word editabile.

Dichiarazione di conformità impianto: certificato elettrico gas idro-termo-sanitario caldaia

Ti sei mai chiesto se il tuo impianto gas o elettrico è sicuro. Per averne la certezza, o quasi, dovresti possedere la dichiarazione di conformità o il certificato di rispondenza dell'impianto alle normative del tempo. Seguendo questa guida cercherò di chiarirti le idee su questi elaborati.

Per i più curiosi, la normativa di riferimento, punto di partenza per la redazione di questi documenti, è il Decreto ministeriale 37/2008. Il DM regola la realizzazione, manutenzione e progettazione degli impianti negli edifici.

 

Partiamo con il capire di cosa si tratta:

Che cos'è il certificato di conformità dell'impianto?

La dichiarazione di conformità, nota anche come DiCo, è un documento obbligatorio nel momento in cui si installa un nuovo impianto di tipo elettrico, idraulico, riscaldamento (termico e caldaia), radiotelevisivo, cottura o evacuazione fumi (canna fumaria). Attraverso questo documento, il tecnico certifica che l'impianto è stato realizzato seguendo le normative in vigore e le prescrizioni di legge.

cos e la dichiarazione di conformità

La dichiarazione deve essere rilasciata o da un professionista (ingegnere, architetto ecc.) o dal legale rappresentante di un’impresa abilitata.  Difatti, non tutte le imprese edili possono rilasciarlo, ma solo quelle che ottengono l'abilitazione. Ciò avviene quando il legale rappresentante dell'impresa, oppure il responsabile tecnico, ne fa richiesta e dimostra il possesso di alcuni requisiti professionali disposti dall'art 4 del D.M. 37/2008 (ad esempio il periodo di inserimento di almeno quattro anni consecutivi alle dirette dipendenze di un'impresa del settore).

Questo documento dovrai pretenderlo quando termineranno il nuovo impianto.

Ma, potresti anche farti dichiarare la conformità su un impianto esistente. Per far ciò, esiste un altro documento, il certificato di rispondenza. Scopri quando puoi utilizzarlo cliccando sull'approfondimento.

Arriviamo al punto cruciale:

Quando è obbligatoria la DICO?

Non sempre è obbligatorio avere l'impianto a norma. La dichiarazione diventa inderogabile nel caso di:

      • impianto ex-novo e quindi una nuova realizzazione;
      • allaccio nuove utenze (gas, luce, acqua);
      • richiesta di certificato di agibilità SCA. La segnalazione certificata di agibilità, e quindi la conformità degli impianti, è richietra anche in caso di cambio di destinazione d'uso, frazionamento, fusione, risanamenti e ristrutturazioni edilizie;
      • modifica parziale di impianto. In questo caso, la dichiarazione interesserà solamente la parte variata, ma, dovrà essere garantita la sicurezza di tutto l'impianto. Se ad esempio volessi spostare gli attacchi della cucina, il tecnico dovrà dichiarare la conformità parziale relativa solo a quel vano. Stesso dicasi nel caso degli impianti relativi ad un ampliamento o una sopraelevazione;
      • apertura nuova attività commerciale: lo sportello per le attività produttive SUAP richiede, tra gli allegati obbligatori, le certificazioni degli impianti per poter intraprendere un'attività commerciale;
      • deposito di una pratica antincendio;

La dichiarazione non è obbligatoria in caso di:

      • compravendita e rogito. In questo caso, comunque, devono essere segnalate le conformità impiantistiche che il venditore ha disposizione all'interno dell'atto notarile;
      • locazione o affitto. Così come per la vendita, non potrai pretendere che ti venga affittato un locale con gli impianti a norma;
      • ristrutturazioni che non interessano gli impianti.

Quali sono gli allegati?

Al termine dei lavori, l’impresa installatrice è sempre tenuta a rilasciarti la dichiarazione. Oltre al modello, dovrà essere allegata:

      • la relazione contenente l'elenco e la tipologia dei materiali impiegati;
      • lo schema planimetrico del progetto;

dichiarazione di conformità schema impianto

      • la copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali dell'impresa o il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio.

Dove deve essere depositato? Sanzioni

Oltre a consegnarti una copia firmata e timbrata (art. 7 DM 37/08), la ditta esecutrice dei lavori dovrà, entro 30 giorni dalla fine dei lavori, consegnare i documenti al Comune presso lo Sportello Unico per l’edilizia ove ha sede l’impianto (art. 11 c.1 DM 37/08). Ovviamente, il committente dovrà prima firmare le copie.

deposito dichiarazione di conformita

Per l'installatore, nel caso di violazioni degli obblighi in materia di dichiarazione di conformità si applicano le sanzioni amministrative da 100 a 1.000 . Se vengono commesse violazioni degli altri obblighi derivanti dal Decreto 37/2008 si applicano sanzioni amministrative comprese tra i 1.000 a 10.000 €.

Quindi, oltre ai rischi legati ad eventuali malfunzionamenti dell'impianto si incappa in sanzioni pecuniarie. 

Modello pdf e word editabile.

Per avere un'idea di come si presenta il certificato (pubblicato in allegato al DM 37/08) scarica il:

Quanto dura una dichiarazione di conformità?

La dichiarazione di conformità non ha una scadenza.

L'impianto rimane a norma fino a quando non interverrai sul sistema senza certificarlo e tutto si manterrà integro! Difatti, qualora decidessi di integrare l'impianto senza dichiararlo, oppure, il sistema venisse compromesso da urti o altro decadrebbe la dichiarazione.

Quindi, qualora volessi apportare delle modifiche all'impianto dovrai far certificare tali modifiche "parziali". Lo stato di fatto deve essere in linea con la dichiarazione e gli allegati. Mentre, in caso di elementi danneggiti dovrai far intervenire le imprese abilitate per ripristinare il sistema.

Qualora avessi smarrito la dichiarazione ti consiglio di contattare l'impresa installatrice per chiederne una copia. Se anche loro l'avessero persa, è possibile richiedere un accesso agli atti al settore ambiente del Comune dove è ubicato l'appartamento.

In alcuni casi, non sarà sufficiente la ditta installatrice ma dovrai contattare un ingegnere.

 

Quando occorre la firma di un professionista (ingegnere)?

Per i "piccoli" impianti domestici sarà sufficiente il progetto da parte dell'impresa che realizzerà l'opera. Quindi, elettricista, idraulico, caldaista ecc.

Mentre, oltre alla dichiarazione di conformità a firma di un tecnico abilitato (idraulico, caldaista, elettricista etc.), occorre il progetto di un ingegnere iscritto all'albo professionali quando si richiede una potenza superiore ad un limite:

      • Elettrico:nel caso di unità residenziale superiore ai 400 metri quadri ( 200 metri quadri se si tratta di un locale commerciale come i negozi), oppure, se la potenza del contatore supera i 6 kw.  Inoltre è obbligatorio per le piscine, locali ad uso medico e centri benessere;
      • Gas:nel caso di portata termica complessiva generata da tutti i terminali (i caloriferi, ad esempio) maggiore di 50 kw. Inoltre, per impianti gas medicali o ad uso ospedaliero;
      • Idrico: non è necessario allegare il progetto firmato da un ingegnere. Basta uno schema dell'idraulico;
      • Canna fumaria: se asservite ad impianti di potenza maggiore di 50kW, oppure, per impianti di qualsiasi potenza allacciati a canne collettive ramificate.

Concludiamo con la nota dolente. Quanto ti costerà tutto ciò:

Qual è il costo della dico?

Il costo della conformità degli impianti DICO, quando realizzata da un tecnico e non da un professionista, è inclusa nel preventivo. Comunque, accertati che sia tra le voci incluse nell'offerta.

Detto ciò, ho pensato che potrebbero interessarti i costi di un impianto elettrico, impianto gas o di una canna fumaria.

Se è obbligatorio il progetto di un ingegnere, i prezzi medi per DICO sono: 

Impianto elettrico: € 20 a mq per le abitazioni, 30 € per i negozi, edifici industriali, artigianali e commerciali.

Impianto di riscaldamento: in caso di combustibile gassoso € 34,00 per kW di potenza al focolare del generatore, mentre, in caso di combustibile non gassoso € 25,00 per kW di potenza al focolare del generatore.

Impianti antincendio € 700,00 per idrante/naspo installato € 150,00 per rivelatore incendio puntiforme.

Impianti idrosanitari € 800,00 ad utenza.

Canna fumaria: tra i 700 € e i 1500 €.

Naturalmente, questi prezzi sono indicativi. Ti consiglio di sfruttare il web ottenendo, in pochi minuti, preventivi gratuiti e senza impegno. Così facendo, conosceresti con esattezza la spesa necessaria per rendere il tuo impianto sicuro.

Spero che l'articolo ti sia stato utile. A presto. Vincenzo.

 

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CHI SONO?

Ciao, sono Vincenzo e amo tutto ciò che riguarda l’edilizia.

Vincenzo MaderaFin da ragazzo, mio padre Gennaro mi portava sui cantieri. Quell'ambiente fatto di persone umili, gentili e simpatiche mi ha colpito. Proprio per questo motivo, ci passerei intere giornate, bevendo pessimi caffè e ascoltando le strabilianti avventure dei muratori, per poi tornare in studio a scrivere articoli.

Ecco la mia seconda passione. Mai avrei pensato di creare un blog. Eppure, a sorpresa le pagine del mio sito hanno raggiunto picchi di 60.000 volte ogni giorno. Parlo di edilizia, strutture, impianti, energetica e interior design e insieme a mia sorella Rosa portiamo avanti il nostro studio a Firenze.

Spero che, grazie al web, diventeremo amici:

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