Dichiarazione di conformità impianto 2025: guida elettrico gas..
Ti sei mai chiesto se il tuo impianto gas o elettrico è sicuro. Per averne la certezza, o quasi, dovresti possedere la dichiarazione di conformità o il certificato di rispondenza dell'impianto alle normative del tempo. Seguendo questa guida cercherò di chiarirti le idee su questi elaborati.
Per i più curiosi, la normativa di riferimento, punto di partenza per la redazione di questi documenti, è il Decreto ministeriale 37/2008. Il DM regola la realizzazione, manutenzione e progettazione degli impianti negli edifici.
Indice
- Che cos'è il certificato di conformità dell'impianto?
- Quando è obbligatoria la DiCo?
- Quando non è obbligatoria la DiCo?
- Chi rilascia la conformità dell'impianto?
- Sugli impianti di quali immobili è richiesta?
- Quando deve essere depositata la DiCo?
- Dichiarazione su impianto esistente (DiCo o DiRi)
- Modello pdf e word editabile.
- Quanto dura una dichiarazione di conformità?
Partiamo con il capire di cosa si tratta:
Che cos'è il certificato di conformità dell'impianto?
Ai sensi dell'art. 7 del DM 37/08:
"Al termine dei lavori, previa effettuazione delle verifiche previste dalla normativa vigente, comprese quelle di funzionalità dell'impianto, l'impresa installatrice rilascia al committente la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati nel rispetto delle norme.."
La dichiarazione di conformità, nota anche come DiCo, è un documento obbligatorio al termine dei lavori che hanno interessato, secondo l'art. 1 c.2 del DM 37/08, gli impianti:
- elettrico, di protezione contro le scariche atmosferiche, per l'automazione di porte, cancelli e barriere, fotovoltaico;
- idrico sanitario;
- di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazione di qualsiasi natura o specie, anche parziale, come quello della caldaia o della pompa di calore;
- radiotelevisivo, le antenne e gli impianti elettronici in genere, segnali tv, telefono e dati, anche relativi agli impianti di sicurezza compresi gli impianti in fibra ottica, nonché le infrastrutture necessarie ad ospitare tali impianti;
- per la distribuzione e l'utilizzazione di gas di qualsiasi tipo;
- cottura o evacuazione fumi (canna fumaria) e delle condense, e di ventilazione ed aerazione dei locali;
- di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili;
- di protezione antincendio.
Attraverso questo documento, si certifica che l'intervento sull'impianto è stato realizzato seguendo le normative in vigore e le prescrizioni di legge e alla regola dell'arte.
Arriviamo al punto cruciale:
Quando è obbligatoria la DICO?
Non sempre è obbligatorio avere l'impianto a norma. La dichiarazione diventa inderogabile nel caso di:
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- impianto ex-novo e quindi una nuova realizzazione;
- manutenzione straordinaria (esclusi quindi gli interventi di manutenzione ordinaria e cioè quelli finalizzati a contenere il degrado normale d'uso, nonché a far fronte ad eventi accidentali che comportano la necessità di primi interventi, che comunque non modificano la struttura dell'impianto su cui si interviene o la sua destinazione d'uso secondo le prescrizioni previste dalla normativa tecnica vigente e dal libretto di uso e manutenzione del costruttore - art 2 c.1 lett. d dm 37 2008)
- allaccio nuove utenze (gas, luce, acqua);
- richiesta di certificato di agibilità SCA (art. 5bis dm 37/08). La segnalazione certificata di agibilità, e quindi la conformità degli impianti, è richiesta anche in caso di cambio di destinazione d'uso, frazionamento, fusione, risanamenti e ristrutturazioni edilizie;
- modifica parziale di impianto o ampliamento di un impianto esistente. In questo caso, la dichiarazione interesserà solamente la parte variata, ma, dovrà essere garantita la sicurezza di tutto l'impianto (art. 7 comma 3 DM 37/2008). Se ad esempio volessi spostare gli attacchi della cucina, il tecnico dovrà dichiarare la conformità parziale relativa solo a quel vano. Stesso dicasi nel caso degli impianti relativi ad un ampliamento o una sopraelevazione;
- apertura nuova attività commerciale: lo sportello per le attività produttive SUAP richiede, tra gli allegati obbligatori, le certificazioni degli impianti per poter intraprendere un'attività commerciale;
- deposito di una pratica antincendio;
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Quando non è obbligatoria la DICO?
La dichiarazione non è obbligatoria in caso di:
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- compravendita e rogito. In questo caso, comunque, devono essere segnalate le conformità impiantistiche che il venditore ha disposizione all'interno dell'atto notarile;
- locazione o affitto. Così come per la vendita, non potrai pretendere che ti venga affittato un locale con gli impianti a norma;
- ristrutturazioni che non interessino gli impianti.
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Chi rilascia la conformità dell'impianto?
La dichiarazione deve essere rilasciata dall'impresa installatrice:
- iscritta nel registro delle imprese di cui al d.P.R. 7 dicembre 1995, n. 581 e successive modificazioni, di seguito registro delle imprese, o nell'Albo provinciale delle imprese artigiane di cui alla legge 8 agosto 1985, n. 443, di seguito albo delle imprese artigiane;
- il cui imprenditore individuale o legale rappresentante oppure responsabile tecnico da essa preposto con atto formale, è in possesso dei requisiti professionali di cui all'articolo 4.
Difatti, in merito al secondo requisito, non tutte le imprese possono rilasciare la DiCo o installare gli impianti, ma solo quelle che ottengono l'abilitazione.
Ciò avviene quando il legale rappresentante dell'impresa, oppure il responsabile tecnico, ne fa richiesta e dimostra il possesso di alcuni requisiti professionali disposti dall'art. 4 del D.M. 37/2008 (ad esempio il periodo di inserimento di almeno quattro anni consecutivi alle dirette dipendenze di un'impresa del settore).
Sugli impianti di quali immobili è richiesta?
Secondo l'art. 1 del DM 37/1008, la dichiarazione di conformità si applica agli impianti posti al servizio degli edifici, indipendentemente dalla destinazione d'uso, collocati all'interno degli stessi o delle relative pertinenze (cantine, magazzini, garage ecc.).
Quindi, su immobili residenziali, commerciali e ricettivi (negozi, bar, ristoranti, hotel, affitta camere), direzionali (uffici) industriali e artigianali.
Quando deve essere depositata la DiCo?
L'impresa installatrice deve depositare, entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori, presso lo sportello unico per l'edilizia del comune ove ha sede l'impianto, la dichiarazione di conformità ed il progetto o il certificato di collaudo degli impianti installati, dove previsto dalle norme vigenti.
Dichiarazione su impianto esistente (DiCo o DiRi)
Potresti anche farti dichiarare la conformità su un impianto esistente. Per far ciò, esiste un altro documento, la dichiarazione di rispondenza.
Difatti, secondo l'art. 7 del DM 37/08, nel caso in cui la dichiarazione di conformità non sia stata prodotta o non sia più reperibile, per gli impianti eseguiti prima dell'entrata in vigore del presente decreto (prima del 2008) , la Dichiarazione di conformità è sostituita da una dichiarazione di rispondenza, resa da:
- un professionista iscritto all'albo professionale per le specifiche competenze tecniche richieste, che ha esercitato la professione, per almeno cinque anni, nel settore impiantistico a cui si riferisce la dichiarazione, sotto personale responsabilità, in esito a sopralluogo ed accertamenti;
- oppure, per gli impianti non ricadenti nel campo di applicazione dell'articolo 5, comma 2 (impianti progettati obbligatoriamente da un professionista iscritto all'albo), da un soggetto che ricopre, da almeno 5 anni, il ruolo di responsabile tecnico di un'impresa abilitata di cui all'articolo 3, operante nel settore impiantistico a cui si riferisce la dichiarazione.
Quali sono gli allegati?
Al termine dei lavori, l’impresa installatrice è sempre tenuta a rilasciarti la dichiarazione. Oltre al modello, dovrà essere allegata:
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- la relazione contenente l'elenco e la tipologia dei materiali impiegati;
- lo schema planimetrico dell'impianto (inteso come descrizione funzionale ed effettiva dell'opera da eseguire eventualmente integrato con la necessaria documentazione tecnica attestante le varianti introdotte in corso d'opera);
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- la copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali dell'impresa o il certificato di iscrizione alla Camera di Commercio.
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Dove deve essere depositato? Sanzioni
Oltre a consegnarti una copia firmata e timbrata (art. 7 DM 37/08), la ditta esecutrice dei lavori dovrà, entro 30 giorni dalla fine dei lavori, consegnare i documenti al Comune presso lo Sportello Unico per l’edilizia ove ha sede l’impianto (art. 11 c.1 DM 37/08). Ovviamente, il committente dovrà prima firmare le copie.
Per l'installatore, nel caso di violazioni degli obblighi in materia di dichiarazione di conformità si applicano le sanzioni amministrative da 100 a 1.000 €. Se vengono commesse violazioni degli altri obblighi derivanti dal Decreto 37/2008 si applicano sanzioni amministrative comprese tra i 1.000 a 10.000 €.
Quindi, oltre ai rischi legati ad eventuali malfunzionamenti dell'impianto si incappa in sanzioni pecuniarie.
Modello pdf e word editabile.
Per avere un'idea di come si presenta il certificato (pubblicato in allegato al DM 37/08) scarica il:
Quanto dura una dichiarazione di conformità?
La dichiarazione di conformità non ha una scadenza.
L'impianto rimane a norma fino a quando non interverrai sul sistema senza certificarlo e tutto si manterrà integro! Difatti, qualora decidessi di integrare l'impianto senza dichiararlo, oppure, il sistema venisse compromesso da urti o altro, decadrebbe la dichiarazione.
Quindi, qualora volessi apportare delle modifiche all'impianto dovrai far certificare tali modifiche "parziali". Lo stato di fatto deve essere in linea con la dichiarazione e gli allegati. Mentre, in caso di elementi danneggiati dovrai far intervenire le imprese abilitate per ripristinare il sistema.
Qualora avessi smarrito la dichiarazione ti consiglio di contattare l'impresa installatrice per chiederne una copia. Se anche loro l'avessero persa, è possibile richiedere un accesso agli atti al settore ambiente del Comune dove è ubicato l'appartamento.
In alcuni casi, non sarà sufficiente la ditta installatrice ma dovrai contattare un ingegnere.
Quando occorre la firma di un professionista (ingegnere)?
Per i "piccoli" impianti domestici sarà sufficiente il progetto da parte dell'impresa che realizzerà l'opera. Quindi, elettricista, idraulico, caldaista ecc.
Mentre, oltre alla dichiarazione di conformità a firma di un tecnico abilitato (idraulico, caldaista, elettricista etc.), occorre il progetto di un ingegnere iscritto all'albo professionale quando si richiede una potenza superiore ad un limite:
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- Elettrico:nel caso di unità residenziale superiore ai 400 metri quadri ( 200 metri quadri se si tratta di un locale commerciale come i negozi), oppure, se la potenza del contatore supera i 6 kw. Inoltre è obbligatorio per le piscine, locali ad uso medico e centri benessere;
- Gas:nel caso di portata termica complessiva generata da tutti i terminali (i caloriferi, ad esempio) maggiore di 50 kw. Inoltre, per impianti gas medicali o ad uso ospedaliero;
- Impianti di riscaldamento o climatizzazione dotati di canne fumarie collettive ramificate, nonché impianti di climatizzazione per tutte le utilizzazioni aventi una potenzialità frigorifera pari o superiore a 40.000 frigorie/ora (46,5 kW);
- Idrico: non è necessario allegare il progetto firmato da un ingegnere. Basta uno schema dell'idraulico;
- Canna fumaria: se asservite ad impianti di potenza maggiore di 50kW, oppure, per impianti di qualsiasi potenza allacciati a canne collettive ramificate.
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Concludiamo con la nota dolente. Quanto ti costerà tutto ciò:
Qual è il costo della dico?
Il costo della conformità degli impianti DICO, quando realizzata da un tecnico e non da un professionista, è incluso nel preventivo.
Comunque, accertati che sia tra le voci incluse nell'offerta.
Detto ciò, ho pensato che potrebbero interessarti i costi di un impianto elettrico, impianto gas o di una canna fumaria.
I prezzi medi per DICO sono:
Impianto elettrico: € 20 a mq per le abitazioni, 30 € per i negozi, edifici industriali, artigianali e commerciali.
Impianto di riscaldamento: in caso di combustibile gassoso € 34,00 per kW di potenza al focolare del generatore, mentre, in caso di combustibile non gassoso € 25,00 per kW di potenza al focolare del generatore.
Impianti antincendio € 700,00 per idrante/naspo installato € 150,00 per rivelatore incendio puntiforme.
Impianti idrosanitari € 800,00 ad utenza.
Canna fumaria: tra i 700 € e i 1500 €.
Naturalmente, questi prezzi sono indicativi. Ti consiglio di sfruttare il web ottenendo, in pochi minuti, preventivi gratuiti e senza impegno. Così facendo, conosceresti con esattezza la spesa necessaria per rendere il tuo impianto sicuro.
Spero che l'articolo ti sia stato utile. A presto. Vincenzo.