Conto termico privati, condomini e imprese: guida
Conto termico: cos'è, potenziali beneficiari, interventi agevolabili, modalità di pagamento, massimali, percentuale riconosciuta, procedura e scadenza.
Tramite la procedura del Conto Termico CT si ottengono degli incentivi su interventi volti all'incremento dell'efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili di edifici o singole unità immobiliari.
Questo meccanismo è stato introdotto nell’ordinamento italiano tramite il D.M. 28/12/2012 e profondamente rivisto con il D.M. 16/2/2016.
Tramite questo strumento viene rimborsato fino al 65% delle spese sostenute per gli interventi che rispettano i requisiti tecnico -amministrativi previsti dal Decreto Conto Termico (DM 16 febbraio 2016). Non si tratta quindi di una detrazione fiscale dalle tasse come l'ecobonus.
A gestire la pratica è il GSE Gestore dei Servizi Energetici, un soggetto le cui attività sono state attribuite tramite il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 maggio 2004 e che, tra le altre cose, promuove la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
Indice
Chi sono i potenziali beneficiari?
Quali interventi sono agevolabili?
Percentuale e incentivo massimo erogabile?
Quali spese sono ammesse all'incentivo?
Chi sono i potenziali beneficiari?
Possono accedere all’incentivo i seguenti soggetti ammessi SA:
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- le pubbliche amministrazioni, compresi gli ex istituti autonomi per le case popolari (IACP) comunque denominati o trasformati e le cooperative edilizie i loro consorzi nonché le società a patrimonio interamente pubblico, infine le cooperative sociali iscritte negli albi;
- i privati e le imprese.
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In questo articolo ci focalizzeremo su quest'ultimi.
Tra i privati, possono aderire i proprietari dell’immobile, l'affittuario o un altro soggetto che abbia la disponibilità dell’immobile in quanto
titolare di altro diritto reale o personale di godimento, previa autorizzazione da parte del proprietario.
Tali soggetti possono richiedere direttamente l'incentivo (primo caso), oppure avvalersi del supporto di una ESCO (secondo caso), una società che opera l'analisi energetica di impianti ed edifici ed esegue interventi volti a migliorarne l’efficienza energetica, assumendo su di sé il rischio dell’iniziativa e liberando il cliente finale da ogni onere organizzativo e di investimento. Il guadagno delle ESCO è una quota del risparmio energetico generato attraverso l’intervento.
Quindi, i soggetti privati e le imprese, potrebbe anche far realizzazione gli interventi ad una ESCO, la quale si farà carico delle relative spese di realizzazione.
Nel primo caso, il soggetto ammesso SA coinciderà come il soggetto responsabile SR, nel secondo caso, la ESCO coinciderà con il soggetto responsabile. Il soggetto responsabile può presentare istanza di riconoscimento degli incentivi al GSE diventando il beneficiario dell'incentivo.
Su quali edifici?
E' possibile richiedere il conto termico sugli edifici esistenti o parti di edifici esistenti e unità immobiliari esistenti, di qualsiasi categoria catastale, purché riscaldati prima dei lavori. Non sulle nuove costruzioni (a parte gli impianti solari termici).
Quindi sulle abitazioni, sui locali commerciali quali negozi e botteghe, sui laboratori, sui capannoni, ecc.
Come dimostrare la presenza di un impianto di riscaldamento esistente?
Per ottenere l’incentivo occorre dimostrare la presenza di un impianto di riscaldamento prima dell'intervento. Quindi, occorre conservare una copia del libretto d'impianto e registrare il sistema al catasto impianti.
Se non presente il libretto, in quanto l'impianto è dismesso, comunare ciò all'enete competente e quindi fotografare l’impianto da sostituire finché è installato, facendo attenzione che in almeno una delle foto si veda chiaramente il numero di serie o qualunque altro codice identificativo dell’impianto.
Quali interventi sono agevolabili?
Per privati e imprese, sono agevolabili interventi di categoria 2 (cosi come definiti dal D.M. 16/2/2016) ed in particolare:
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- 2.A sostituzione di impianti di climatizzazione con impianti a pompa di calore (aerotermiche, geotermiche o idrotermiche) fino a 2.000 kW;
- 2.B Sostituzione di impianti di climatizzazione con generatori a biomassa (stufe, termo-camini o caldaie) fino a 2.000 kW;
- 2.C Installazione di collettori solari termici fino a 2.500 mq;
- 2.D Sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore;
- 2.E Sostituzione di impianti di climatizzazione con nuovi sistemi ibridi (caldaie a condensazione + pompa di calore), introdotto con il CT 2.
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La coibentazione dell'involucro (ad esempio, il cappotto) e la sostituzione degli infissi sono incentivabili solo per le pubbliche amministrazioni PA.
Qual è la percentuale di spesa riconoscibile e l'incentivo massimo erogabile?
La percentuale di spesa incentivabile è variabile e la massima riconosciuta dal GSE è del 65% in funzione delle caratteristiche dell’impianto. Ciò significa che, nella migliore delle ipotesi, potrai ottenere il 65% della spesa sostenuta.
Mentre, il costo massimo incentivabile è determinato da algoritmi calcolati in base producibilità stimata.
Quali spese sono ammesse all'incentivo?
Tutte le spese strettamente connesse all’intervento. Ad esempio, nel caso di installazione di una pompa di calore, oltre alla fornitura e posa in opera della stessa, sono ammesse all'incentivo anche le opere edili accessorie e le assistenze all'idraulico, i collegamenti elettrici, l'eventuale ponteggio utile all'installazione, le spese professionali, ecc.
L’IVA è compresa se essa costituisce un costo.
Entro quanto fare richiesta?
La richiesta di incentivo deve essere presentata entro 60 giorni dalla conclusione dei lavori a pena della decadenza del diritto all'incentivo.
I pagamenti, inoltre, non possono essere datati più indietro di 90 giorni dalla data di presentazione dell’incentivo.
Attenzione a queste scadenze!
Come pagare?
Per poter ottenere l’incentivo, è necessario dimostrare che si stanno sostenendo i costi in prima persona e che il pagamento sia eseguito in maniera tracciabile. Quindi è importante che colui che richiede l’incentivo (soggetto responsabile) sia l'intestatario delle fatture e che sia il titolare del conto corrente da cui parte il bonifico.
Nelle fatture bisogna far riferimento al “DM 16 02 2016”, anche nelle note;
Occorre un bonifico “ordinario” e la causale deve contenere: Conto Termico “DM 16 02 2016, n° fattura da pagare, codice fiscale Soggetto Responsabile, partita IVA rivenditore/installatore inviato esclusivamente dal Soggetto Responsabile, anche da un conto corrente cointestato.
Inoltre, il Soggetto Responsabile deve possedere un conto corrente personale ove farsi accreditare l’incentivo.
La ricevuta di bonifico da allegare deve essere una ricevuta di pagamento eseguito e non una disposizione di pagamento. Occorre garantire il buon esito del bonifico.
Qualora il Soggetto Responsabile beneficiasse di un finanziamento, dovrà allegare il contratto stipulato tra le parti.
Chi effettua la richiesta di incentivo?
Tutti i soggetti ammessi possono fare richiesta di incentivo al GSE direttamente o delegando un tecnico (soggetto delegato). Ove gli interventi siano stati realizzati nel quadro di un contratto di prestazione energetica (EPC), sarà la ESCO titolare del Contratto a richiedere l’incentivo.
Qual è la procedura da seguire?
Dopo aver effettuato l'intervento ed aver pagato le fatture, per presentare istanza di incentivo occorre:
1. individuare Soggetto Responsabile, Soggetto Ammesso ed eventuali Soggetti Delegati;
2. registrarsi e gestire il proprio account nell'Area Clienti GSE;
3. sottoscrivere il PortalTermico nella sezione "Richiesta servizi" dell'Area Clienti GSE;
4. inserire i dati dei Soggetti coinvolti nell'istanza;
5. inserire i dati dell'edificio (ubicazione, dati catastali, destinazione d’uso ai sensi del D.P.R. 412/93 e s.m.i. ecc.);
6. selezionare gli interventi da incentivare e inserire i dati tecnici relativi. Ad esempio, per le pompe di calore: potenza termica utile; COP/GUE; marca, modello, numero matricola; emissione e regolazione ( tipologia emissione, temperatura media del fluido termovettore, tipologia regolazione). Inoltre andrà allegato:
- asseverazione del tecnico abilitato;
- certificazione del produttore degli elementi impiegati che attestino il rispetto dei requisiti del DM 16.02.2016 (non necessaria se il generatore è inserito nel Catalogo degli apparecchi pre-qualificati);
- relazione tecnica illustrativa con schemi funzionali d’impianto (se ≥ a 100 kW)
- documentazione fotografica (come indicato nelle Regole Applicative)
In questa interfaccia andranno inserite anche le informazioni relative all’impianto di riscaldamento preesistente;
7. inserire dati amministrativi, fiscali e informazioni per la corrispondenza;
8. allegare la documentazione richiesta. Ad esempio:
- delega del Soggetto Responsabile al Soggetto Delegato (se necessario);
- fatture e bonifici che dimostrino i pagamenti effettuati;
9. generare e inviare la richiesta.
Per le caldaie, le pompe di calore, i collettori solari, etc., inclusi nel catalogo degli apparecchi domestici reso pubblico e aggiornato periodicamente dal GSE, la procedura di accesso è semplificata, poiché la conformità dei requisiti tecnici al dettato normativo è stata preventivamente verificata dal GSE.
Come avviene la liquidazione dell'incentivo?
A seguito dell’attivazione del contratto, si avvia la procedura per l’erogazione degli incentivi, tramite bonifico bancario, all'IBAN da comunicato in fase di presentazione dell'istanza.
L'erogazione dell’incentivo sarà avviata entro i 30 giorni successivi al bimestre in cui ricade la sottoscrizione della scheda-contratto. Per importi fino a 5.000 € è prevista l’erogazione dell’incentivo in un’unica rata. Importi superiori saranno erogati in rate annuali, a seconda della durata prevista del periodo di incentivazione: due rate annuali in caso di durata biennale, cinque rate annuali in caso di durata quinquennale.
Gli importi dell’incentivo vengono erogati al netto del corrispettivo per la copertura dei costi di istruttoria, specificati nel contratto, indicativamente pari all'1% del valore del contributo totale riconosciuto, fino a un massimo di 150 euro di imponibile.
Quando scade?
Non è prevista una scadenza. Il GSE stanzia 900 milioni annui fino ad esaurimento fondi.
Parcella professionista conto termico
In genere, la parcella del professionista si calcola in percentuale rispetto all'incentivo richiesto, partendo da un minimo di 500 €.
Le spese sostenute per la diagnosi e la certificazione energetica degli interventi che le prevedono obbligatoriamente sono incentivate per i Soggetti privati, le Cooperative di abitanti e le Cooperative sociali nella misura del 50% della spesa.
È previsto un massimale dell'incentivo e un costo unitario massimo in funzione della destinazione d'uso e della superficie utile dell'immobile:
Manutenzione obbligatoria
Ricordati che per 5 anni sarai responsabile di manutenere l’impianto incentivato, pena il dovere restituire il contributo ricevuto.
Cumulabilità con altri incentivi
Il CT non è cumulabile con altri incentivi di natura statale (fondi gestiti direttamente dallo stato centrale), ad eccezione dei fondi di rotazione, di garanzia e i contributi in conto interesse).
Per i soggetti privati con reddito d’impresa o agrario (comprese le ESCO che operano anche per le PA e privati), è prevista la cumulabilità con altri incentivi di natura non statale nel limite del 60% della spesa effettuata (limite indicato nelle RA, previsto dalla legislazione sugli aiuti di stato).
Ecobonus o conto termico?
Attualmente, le detrazioni fiscali Ecobonus, alternative al conto termico, sono l'incentivo più diffuso. Secondo me, in quanto, nonostante le notevoli semplificazioni apportate, il Conto Termico richiede una procedura più complessa.
Tuttavia, il conto termico prevede tempi di recupero dell’incentivo più brevi (2 o 5 anni rispetto ai 10 anni dell’Ecobonus) e la possibilità di cedere l’incentivo alle ESCO.
Spero che l'articolo ti sia stato utile, a presto, Vincenzo.