Corretta posa della guaina impermeabile

Quali sono le operazioni da eseguire per una corretta posa della guaina impermeabile?
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La corretta/errata posa della guaina bituminosa o "carta catramata", o più in generale dell'impermeabilizzazione delle coperture / balconi è l'intervento che provoca maggiori contenziosi in campo edile, circa il 60%.

Anche in caso di coperture tradizionali, le semplici tegole intatte e ben posizionate non sufficienti per dilavare completamente le piogge. Sotto alle tegole è necessario un buon impermeabilizzante che faccia scorrere fino alla gronda le piccole infiltrazioni che riescono a superare il primo tratto protettivo. Ovviamente, nel caso di tetti piani o verdi, l'impermeabilizzazione è ancora più importante.

Vediamo le fasi da seguire e gli errori da evitare:

Quali sono le operazioni per la posa della guaina a fiaccola?

Vediamo la procedura (tutte le operazioni dovranno essere eseguite con guanti specifici e scarpe antinfortunistiche) per la corretta posa in opera della guaina:

1 - La prima operazione da realizzare è quella pulire la superficie da impermeabilizzare. Se fossero presenti crepe o affossamenti, il tutto andrà saturato per creare una superficie liscia. Se il supporto fosse un'isolante termico, quest'ultimo dovrà essere correttamente ancorato o fissato! Un elevato movimento del pannello isolante (non vincolato secondo UNI 11442) può provocare formazione di lesioni sul manto impermeabile posato in aderenza. Inoltre, la superficie di posa dovrà essere completamente asciutta!

2 - Posa del primer al fine di aumentare l’adesione. Lo strato di imprimitura (kg/mq) deve essere valutato in base alla porosità del supporto. La posa del primer è necessaria in tutte le superfici dove è prevista l’applicazione a fiamma. La posa della guaina deve avvenire dopo un tempo di attesa che passa dalle due ore (in situazione di esposizione ottimale al sole), fino alle otto ore in condizioni più critiche al fine di permettere l’essiccazione totale del film di pittura bituminosa.

3 - Metro alla mano, occore misurare la superficie da impermeabilizzare, e tramite un taglierino tranciare la guaina in maniera abbondante, lasciando una ventina di centimetri di margine. Ricorda, se la superficie non fosse piana, devi posa la carta secondo la pendenza. Se fuoriesci con la guaina dal perimetro, aiutandoti con il taglierino per rifilare i lati. Attenzione, la guaina deve sporgere in maniera tale da non permettere l'infiltrazione dell'acqua.

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4 - Passiamo all'operazione più complicata. Prima di applicare la guaina, dovrai scegliere lo spessore di quest'ultima, che influisce sulla durata dell'opera. In commercio, lo spessore più utilizzato è 4 mm per un peso di 4 kg/mq. Potresti optare addirittura per posare due strati sovrapposti di guaina disposti in sensi opposti, per un totale di 8 mm. Personalmente, opto per 4 mm nel caso in cui sulla copertura da proteggere siano presenti le tegole, mentre la doppia guaina sui capannoni industriali o sui lastrici solari e tetti piani con pavimentazione galleggiante. Scelta la guaina, passiamo alla posa. Tramite il cannello del bruciatore del gas propano riscalda la superficie della guaina diretta verso la copertura, srotolando lentamente la carta e facendola appiccicare allo strato sottostante. Attenzione a non fonderla o bruciarla.

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E' importante saldare la gran parte della superficie, e non solo sui risvolti, per evitare fenomeni di reptazione. In pratica, si creano delle pieghe per ritiro del materiale con conseguente strappo sui risvolti.

guaina impermeabilizzazione errore posa reptazione

5- Ripeti l'operazione su tutta la superficie, sovrapponendo di almeno 10 cm i fogli. Ricordati di far dipingere gli sfiati, i lucernari e le mantelline con la guaina liquida.

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5- Ricorda sui risvolti di prestare particolare attenzione. I risvolti verticali del manto impermeabile devono trovarsi ad almeno 15 cm al di sopra del piano finito di battente d’acqua.

Ti riporto un dettaglio di posa su rivestimenti verticali (muri e parapetti) di cui alla UNI 11333-2, nel caso di doppia guaina e singola guaina:

risvolto guaina pareti verticali

Guaina autoadesiva a freddo

Se non avessi intenzione di utilizzare la fiaccola di gas, potresti optare per le guaine bituminose autoadesive a freddo, che si appiccicano come le figurine. In caso di membrane bituminose posate con adesivi stesi in continuo aventi uno spessore ≥ 1 mm possono essere presenti rugosità sulla superficie da proteggere fino a 4 mm. Scopri i pro e i contro di questa tecnologia.

Posa su materiali isolanti

Le guaine vengono spesso posate sopra i materiali isolanti. Su materiali infiammabili, quali polistirene EPS, XPS, PIR poliuretani, deve essere interposta tra l'isolante e la guaina una membrana adesiva per evitare la combustione della coibentazione (spesso vengono forniti pannelli isolanti idonei all’applicazione per sfiammatura, tramite ad esempio velo di vetro bitumato).

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Attenzione ad utilizzare isolanti dalla bassa resistenza a compressione, altrimenti i fissaggi meccanici potrebbero compromettere la guaina. Ad esempio, materiali fibrosi quali la lana di roccia. Quest'ultimi devono essere trattati in maniera da garantire idonea resistenza a compressione.

Come scegliere una buona guaina?

Un fattore da valutare nella scelta di una buona guaina è l'indice di qualità di una membrana, il minimo scarto tra la flessibilità a freddo prima e dopo invecchiamento termico (UNI1296). Se un prodotto mantenesse a distanza di anni la flessibilità al freddo a basse temperature, sarebbe da preferire. Alle basse temperature la mescola bituminosa si contrae generando tensioni. Occorre quindi garantirne la flessibilità nel tempo!

Chi contattare?

In generale, per le coperture, considerato l'investimento e il rischio dovuto a possibili errori di posa, preferisco affidare il lavoro ad imprese specializzate che si occupano prettamente di queste operazioni. Oltre, ovviamente ad affidarsi a professionisti qualificati quali direttori lavori (anche se non obbligatorio).

Spero che l'articolo ti sia stato utile. Vincenzo

 

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CHI SONO?

Ciao, sono Vincenzo e amo tutto ciò che riguarda l’edilizia.

Vincenzo MaderaFin da ragazzo, mio padre Gennaro mi portava sui cantieri. Quell'ambiente fatto di persone umili, gentili e simpatiche mi ha colpito. Proprio per questo motivo, ci passerei intere giornate, bevendo pessimi caffè e ascoltando le strabilianti avventure dei muratori, per poi tornare in studio a scrivere articoli.

Ecco la mia seconda passione. Mai avrei pensato di creare un blog. Eppure, a sorpresa le pagine del mio sito hanno raggiunto picchi di 60.000 volte ogni giorno. Parlo di edilizia, strutture, impianti, energetica e interior design e insieme a mia sorella Rosa portiamo avanti il nostro studio a Firenze.

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