Bonus a cavallo di due anni. Come comportarsi 2024/2025?

Come comportarsi nel caso di lavori realizzati a cavallo di due o più anni: bonus ristrutturazione, mobili, ecobonus, sismabonus, superbonus, bonus facciate. Società e privati.

A fine anno potrebbero essere prorogate ( o meno) all’anno successivo le scadenze del bonus ristrutturazione, dell’ecobonus, del bonus mobili, del sismabonus, del Superbonus e così via. In alcuni casi, potrebbero ridursi le aliquote delle detrazioni.

Nel caso in cui un intervento edilizio venga realizzato a cavallo di due anni e che quindi prosegua oltre il 31 dicembre dell'anno in cui sono iniziati i lavori,  come bisogna ragionare?

La questione varia a seconda che tu agisca come una società, o in generale come un soggetto titolare di reddito d’impresa, oppure come un privato.

Partiamo dal caso più comune: il privato.

Privati: criterio di cassa

Per i soggetti privati  vale il “principio di cassa”, secondo il quale il diritto alla detrazione matura nel momento in cui viene sostenuta la spesa.

Ad esempio, nel caso in cui ricevessi dall'impresa una fattura a fine 2024 ma liquidassi la cifra a gennaio 2025, le spese sostenute le potrai portare in detrazione solo a partire dall’anno successivo, dal 2026, anno in cui presenterai la dichiarazione dei redditi 2025.

Vediamo un esempio. Immagina di spendere 12.000 € nel 2024 e 5.000 € nel 2025, e di aderire al bonus ristrutturazione con recupero in 10 anni.

Sappi che, dal 2025 l'aliquota del bonus ristrutturazione passa dal 50% al 36%. Dall'esempio, ne segue che, potrai detrarre il 50% di 12000 € e il 36% di 5000 €.

Per le spese relative al 2024, avrai diritto alla restituzione in 10 anni di 12.000 x 50%= 6.000 €. In pratica, 600 € all'anno per 10 anni. Mentre, per le spese sostenute nel 2025, avrai diritto a 5.000 € x 36%= 1.800 €, quindi 180 € all'anno per 10 anni.

Ne segue che, nel 2025 potrai detrarre dalle tasse solo la quota di detrazione maturata nel 2024, quindi 600 €. Dal 2025 al 2034, potrai scalarti dalle tasse 600 + 180 € ogni anno. Nel 2035 solo 180 €, e cioè l'ultima rata della spesa sostenuta nel 2025. Mi sta fumando il cervello.

Addirittura, nel 2025 il bonus mobili non esisterà più, quindi spendi tutto quest'anno!

Titolari di reddito di impresa

Mentre, se tu fossi un soggetto titolare di reddito d’impresa, non varrebbe più il criterio di cassa, quindi la data del bonifico, ma bensì la detrazione maturerebbe in base al principio di competenza.

Ne segue che, il beneficio maturerebbe nel periodo d’imposta in cui verrebbero ultimati i lavori.

Quindi non conterebbe più la data di effettuazione dei pagamenti, ma quella di emissione della fattura di conclusione dei lavori. Indipendentemente dalla data di avvio degli interventi cui le spese si riferiscono e indipendentemente dalla data dei pagamenti. Rileva la data di fine lavori.

Ad esempio, qualora tu ricevessi una fattura di conclusione dei lavori datata 31 Dicembre 2023 e, pagassi solo nel 2024, tali spese sarebbero detraibili a partire dalla dichiarazione dei redditi 2023 (che si presenta nel 2024).

Sconto in fattura e cessione del credito

Bonus a cavallo di due anni

Questi concetti sono fondamentali anche per quanto riguarda lo sconto in fattura e la cessione del credito, e quindi l'individuazione dell’anno fiscale a cui imputare le detrazioni. Nel caso di cessioni di crediti maturati a cavallo di due anni, anche se volessi cedere tutto in un'unica tranche, dovresti comunque inviare due comunicazioni tramite il cassetto fiscale.

Inoltre, per quanto riguarda il Superbonus, secondo la circolare 23E del 2022, il SAL pari ad almeno il 30 per cento degli interventi può essere raggiunto anche per opere realizzate in periodi d’imposta diversi.
Ad esempio, nel caso di interventi iniziati nell’anno 2022, può essere esercitata l’opzione per lo sconto di una fattura emessa a SAL nel 2023 qualora sia stato raggiunto almeno il 30 per cento degli interventi realizzati fino a quel momento (in parte nel 2022 e in parte nel 2023). 

Qualora il SAL emesso non si riferisca ad almeno il 30 per cento degli interventi realizzati fino a quel momento, è possibile fruire, per i corrispondenti importi fatturati, solo della detrazione nella dichiarazione dei redditi.

Con la pubblicazione del decreto-legge 11/2023, ahimè potrai cedere il credito solo qualora avessi avviato l'iter autorizzativo comunale (CILAS, CILA, SCIA o Permesso di costruire) prima del 17 febbraio 2023, o per gli interventi che non necessitano della presentazione di un titolo abilitativo, avessi già avviato i lavori in tale data.

Superbonus - cessione e spese a cavallo di due anni

Immagina di saldare alcune fatture nel 2022 e altre nel 2023, e di realizzare il SAL nel 2023. Puoi cedere tutte le spese anche se sostenute a cavallo di due anni?

La questione è controversa. L‘interpello 56/2022 non chiarisce puntualmente la questione e ahime crea molti dubbi.

Sottolinea come il SAL possa essere raggiunto con lavorazioni e spese sostenute in due annualità differenti. Questo è pacifico.

Di contro sostiene che le spese sostenute nell’anno precedente all’emissione del SAL (nell'interpello 2021) possono essere solo detratte e che la cessione può essere esercitata solo per la spesa riferita all’anno di emissione del SAL (nell'interpello 2022), in applicazione del criterio di cassa.

Nell’interpello, nessun riferimento al fatto o meno che la cessione del credito del SAL avvenga prima del 16 marzo dell'anno di emissione del SAL (nell'interpello 2022).

A mio parere (ma non si trova nulla di ufficiale) l’impossibilità di cedere le spese sostenute nel 2021 nasce solo nel caso in cui il contribuente non trasmetta la comunicazione entro il 16/03/2022.

Dal punto di vista operativo, il contribuente dovrebbe realizzare due comunicazioni distinte (seppur relative allo stesso SAL), una relativa all annualità 2021 e una relativa al 2022 (l'invio è unico per ogni anno di competenza, nel modello di comunicazione è possibile indicare solo un periodo di sostenimento delle spese). Io non trovo nulla che si opponga a questa mia valutazione, a meno di questo interpello che non argomenta a sufficienza le motivazioni.

Consapevole dell’ambiguità dell’interpello, in tutte le mie pratiche Superbonus ho chiesto di liquidare le fatture relative ad un determinato SAL in un’unica annualità per non rischiare contestazioni.

In definitiva, in maniera cautelativa ti consiglierei di proseguire come da interpello.

Comunicazione Enea

Come sai, per i soli interventi che producono un risparmio energetico (ecobonus), entro 90 giorni dal termine dei lavori occorre comunicare all'ENEA i costi sostenuti, le caratteristiche dei materiali installati e il risparmio energetico ottenuto. In questo caso, a prescindere se tu avessi iniziato i lavori l'anno precedente, dovresti comunque presentare la pratica entro 90 giorni dalla fine o dal collaudo dell'opera.

Nell'invio della comunicazione Enea dovrai scegliere il portale relativo all'anno della fine lavori / collaudo dell'opera (FAQ ecobonus 1A).  Ad esempio, qualora pagassi tutte le fatture nel 2023, ma il collaudo o la fine lavori dell'opera avvenisse nel 2024, dovrai scegliere il portale ecobonus 2024.

Spero che l'articolo ti sia stato utile, a presto Vincenzo.

 

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CHI SONO?

Ciao, sono Vincenzo e amo tutto ciò che riguarda l’edilizia.

Vincenzo MaderaFin da ragazzo, mio padre Gennaro mi portava sui cantieri. Quell'ambiente fatto di persone umili, gentili e simpatiche mi ha colpito. Proprio per questo motivo, ci passerei intere giornate, bevendo pessimi caffè e ascoltando le strabilianti avventure dei muratori, per poi tornare in studio a scrivere articoli.

Ecco la mia seconda passione. Mai avrei pensato di creare un blog. Eppure, a sorpresa le pagine del mio sito hanno raggiunto picchi di 60.000 volte ogni giorno. Parlo di edilizia, strutture, impianti, energetica e interior design e insieme a mia sorella Rosa portiamo avanti il nostro studio a Firenze.

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