Bonus fotovoltaico: incentivi e come richiederli 2026

Fortunatamente il governo ha matenuto il bonus ristrutturazione che riguarda anche la fornitura e l'installazione dell'impianto fotovoltaico e di tutti i componenti. Difatti, la posa in opera dei pannelli fotovoltaici è un'operazione che ricade nella manutenzione straordinaria, condizione necessaria per accedere a questo tipo di detrazione fiscale. Tuttavia, il recupero della spesa sostenuta andrà a ridursi nel tempo.
Vediamo quindi quali incentivi potremmo richiedere:
Bonus ristrutturazioni 50%
Qualora non potessi sfruttare il Superbonus, non scoraggiarti. Attraverso il bonus ristrutturazioni, l'Agenzia delle Entrate, nell'arco di 10 anni, ti restituirà il parte di quanto hai speso.
L'aliquota della detrazione non è sempre del 50%. Bensì, secondo la legge di bilancio, subirà negli anni una riduzione:
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Su abitazione principale e da parte di proprietari e titolari diritti reali |
su altri immobili e/o da parte di altri soggetti |
Massimale di spesa detraibile |
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2024 |
50% |
96.000 € |
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2025 e 2026 |
50% |
36% |
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2027 |
36% |
30 % |
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dal 2028 |
30% |
48.000 € |
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Come vedi, l'aliquota della spesa da portare in detrazione dipende dall'anno in cui vengono realizzati i lavori, dal fatto o meno che l'intervento riguardi un'abitazione principale e dal fatto o meno che le opere vengano realizzate da parte di proprietari e titolari diritti reali.
Ti faccio un esempio. Immagina di acquistare e posare un impianto da 3Kw e di spendere 10.000 €. L'Agenzia delle Entrate ti restituirà il 50 % in detrazioni Irpef. Quindi, l'Agenzia, non ti verserà sul conto 5.000 € (50% di 10.000 €), ma ti restituirà la somma scalandola dalle tasse future, in 10 rate annuali. In pratica, ogni anno pagherai 500 € di tasse in meno.
Il limite massimo di spesa per il bonus fotovoltaico è di 96.000 euro per ogni unità immobiliare. Questo può interessarti nel caso in cui tu voglia sostenere energicamente il quartiere, oppure, qualora tu faccia altri lavori.
Puoi detrarre, l'impianto fotovoltaico e tutti gli accessori, la manodopera, le spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse, il compenso per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti, le spese per perizie e sopralluoghi, l’IVA, l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le comunicazioni di inizio lavori.
Se hai letto con attenzione, tra le spese detraibili, è presente la parcella del professionista. Difatti, per l'installazione di questo impianto, dovrai avvalerti di un ingegnere, architetto o geometra che rediga la pratica CILA e la relazione energetica "ex-legge 10" che attesta il rispetto della normativa sull'efficienza energetica.
Inoltre, solo se la fornitura dell'impianto è posta in essere nell'ambito del contratto di appalto, quindi se l'impianto viene acquistato dalla ditta installatrice, avrai diritto ad un'IVA al 10% e non al 22%. L'impresa, in questo caso, acquisterà i prodotti dal fornitore con l'IVA al 22% e poi ti applicherà l'imposta al 10% (andando quindi in "credito d'IVA" nei confronti dello Stato);
I pagamenti dovranno avvenire attraverso bonifico parlante, un bonifico identico a quelli standard ma con causali specifiche. Molte banche hanno predisposto dei bonifici pre-compilati. Sicuramente tra i servizi online della banca troverai questa opzione. Comunque, le corrette diciture delle causali sono le seguenti:
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Causale: "Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986 Pagamento fattura n. ___ del ______ a favore di _______________ partita Iva _________________ Beneficiario della detrazione _________ codice fiscale______________". |
Importante! La detrazione Irpef del 50% per le spese di ristrutturazione edilizia spetta a chi effettua il pagamento.
L'incentivo vale solo nel caso in cui, alla data della richiesta di detrazione, l'immobile sia “esistente”, accatastato o con richiesta di accatastamento in corso e in regola con il pagamento di eventuali tributi;
Entro 90 giorni dalla data di fine lavori, bisogna comunicare all'Enea la spesa sostenuta e le caratteristiche dell'impianto. Andrà indicato anche il codice pod per identificare l'utenza.
La documentazione raccolta, comprese le asseverazioni a firma del tecnico incaricato, andrà poi consegnata al proprio consulente fiscale/caf entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Inoltre, tramite il bonus ristrutturazione potresti usufruire anche del bonus mobili.
Ecobonus
Visto che in molti mi chiedono chiarimenti, l'impianto fotovoltaico non è ammesso alla detrazione fiscale volta al risparmio energetico ECOBONUS, nella misura del 65%. Così come il conto energia, i cui incentivi non sono stati più applicati dal 6 luglio 2013.
Scambio sul posto
Altro incentivo, che in realtà non è un bonus, è la vendita o lo scambio sul posto. Ho voluto segnalarti questo meccanismo, poiché oltre ad ammortizzarti l'investimento iniziale, viene anche incentivato.
In pratica, potresti decidere di vendere l’energia elettrica che produci o di usufruire del servizio di scambio sul posto con convenzioni vantaggiose.
Quale pratica edilizia occorre?
L'installazione dei pannelli fotovoltaici è un intervento che ricade tra le opere in edilizia libera, e quindi che non necessitano di titolo per essere legittimate. Non occorre inviare nulla al Comune.
Tuttavia, bisogno prestare attenzione alle normative locali e specialmente al fatto che l'immobile potrebbe ricadere in zona vincolata dalle Belle Arti. Prima di installare l'impianto, confrontati con il tuo professionista di fiducia.
Mentre, per quanto riguarda il Superbonus, dovrai sicuramente depositare la CILAS.
Fotovoltaico da balcone plug & play e mini-fotovoltaico
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Sconto in fattura e cessione del credito.
La spesa sostenuta ti verrà restituita in diversi anni in base all'incentivo sfruttato, a meno che tu non ceda il credito alle imprese o agli intermediari finanziari. Nel prima caso, l'impresa pagherà al tuo posto tramite lo sconto in fattura, per poi recuperare i soldi come creditore d'imposta nei confronti dello Stato. A sua volta, l'impresa ha la facoltà di cedere il credito ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito (banche ecc.) ed altri intermediari finanziari. Ma potresti by-passare questo passaggio, cedendo direttamente agli intermediari finanziari, come le banche .Ti ricordo che, con il decreto-legge 11/2023, potrai beneficiare dello sconto in fattura e della cessione del credito solo qualora avessi già avviato l'iter autorizzativo comunale (CILAS, CILA, SCIA o Permesso di costruire) prima del 17 febbraio 2023 e siano state sostenute delle spese, documentate da fatture, per lavori già effettuati.
Sperando che l'articolo ti sia stato utile, ti consiglio la lettura dell'articolo sui prezzi del fotovoltaico.