Ape e legge 10: rendimento di distribuzione
Come calcolare il rendimento di distribuzione nel caso di APE e Legge 10 per riscaldamento, raffrescamento e ACS.
Il rendimento di distribuzione per l'APE e la legge 10 può essere determinato tramite:
- metodo precalcolato;
- metodo analitico.
Metodo precalcolato
Il metodo precalcolato può essere utilizzato solo per le casistiche tabellate e specialmente qualora l'immobile fosse prevalentemente residenziale.
Metodo precalcolato o tabellare per ACS
Inoltre, la sola ACS il metodo precalcolato non può essere utilizzato:
- se presente ricircolo
- se presente accumulo
- impianto centralizzato
- in concomitanza con altri sistemi di generazione
- legge 10 (calcolo di progetto).
Metodo precalcolato riscaldamento
Mentre, per il riscaldamento, ove tabellato, occorre inserire la temperatura di mandata e di ritorno e se l'isolamento è conforme al DPR 412/93.
Non è possibile utilizzare il precalcolato per il riscaldamento nel caso di:
- impianti autonomi con generatore esterno distante e impianti a zone;
- impianti autonomi a più di un piano (bifamiliari);
Metodo analitico
In questo caso, occorre distinguere le tubazioni in: rete di generazione, primaria, comune (o secondaria) e di utenza. Le reti potrebbero gestire temperature diverse e quindi caratterizzarsi per differenti dispersioni.
Il rendimento di distribuzione si traduce in perdite che dipendono dalla trasmittanza lineica ψ, dalla lunghezza del tratto di tubazione L e dalla differenza tra la temperatura dell'acqua che circola nelle tubazioni e l'ambiente esterno.
Perdite= ψ x L x (dt)
ψ può essere determinata tramite:
1. calcolo completo (appendice A della norma UNI TS 11300-2) andando ad inserire spessori e conduttività dell'isolante e il diametro esterno della tubazione;
2. oppure ipotizzando l'isolamento minimo di cui al DPR 412/93.
Nel secondo caso, la determinazione con formule empiriche è possibile nei seguenti casi:
- per tubazioni correnti in aria e con uno spessore di isolante conforme a quello indicato nell’Allegato B del DPR 412/93 la trasmittanza lineica ψ, espressa in W/(m K), in funzione del diametro esterno della tubazione (senza isolante) d, espresso in mm, è calcolabile come:
ψ=0,143 + 0,0018 d
- per montanti verticali posti verso l’interno del fabbricato in intercapedini che, procedendo dall’interno verso l’esterno, precedono lo strato di isolamento termico avente uno spessore conforme a quello indicato nell’Allegato B del DPR 412/93 moltiplicato per 0,5, la trasmittanza lineica ψ, espressa in W/(m K), è calcolabile in funzione del diametro esterno della tubazione (senza isolante) d, espresso in mm, come
ψ=0,19 + 0,0034 d
- Per tubazioni correnti entro strutture non affacciate né all'esterno né su locali non riscaldati e con uno spessore di isolante conforme a quello indicato nell’Allegato B del DPR 412/93 moltiplicato per 0,3, la trasmittanza lineica ψ, espressa in W/(m K), in funzione del diametro esterno della tubazione (senza isolante) d, espresso in mm, è calcolabile come:
ψ=0,225 + 0,00532 d
Se le tubazioni fossero in centrale sarebbe necessario inserire i punti di discontinuità dell'isolamento: pompe di rilancio e valvole miscelatrici.
Spero che l’articolo ti sia stato utile. A presto, Vincenzo.