Destinazione d'uso urbanistica e categoria catastale
Quali sono le differenze e le correlazioni tra la destinazione d'uso urbanistica (residenziale, industriale, artigianale, commerciale, direzionale) e la categoria catastale A, B, C, D, E, F.
Spesso, per i non addetti ai lavori, è difficile comprendere la differenza tra le "destinazione d'uso catastale" e destinazione d'uso urbanistica.
Semplificando al massimo: al Catasto, oggi Agenzia del Territorio, vengono vengono assegnate delle destinazioni che avranno delle incidenze dal punto di vista fiscale. Difatti, sulla base degli usi, si calcoleranno le imposte.
Quindi, al catasto e in Comune, la destinazione d'uso del tuo immobile avrà due differenti nomenclature, ma collegate tra loro.
Le correlazioni tra gli usi al Catasto e all'Urbanistica possono essere dedotte dal regolamento edilizio del Comune in cui è ubicato l'immobile. Ad esempio su Firenze, abbiamo le seguenti corrispondenze:
1 residenziali:
Rientrano in questa categorie le abitazioni singole permanenti e temporanee, gli alloggi volano, le case o appartamenti vacanza, i bed and breakfast, gli affittacamere e le residenze storiche;
2 industriale e artigianale comprensivo delle attività commerciali all’ingrosso e depositi:
Rientrano in questa categorie i locali destinati:
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- alla produzione industriale e artigianale di beni, comprese le attività connesse alla produzione. Laboratori di sperimentazione e ricerca, uffici tecnici, amministrativi e commerciali; artigianato artistico e produzioni tipiche;
- destinati a magazzinaggio, spedizione e logistica, come la raccolta, la conservazione, lo smistamento e la movimentazione delle merci;
- al commercio all’ingrosso, anche associati al dettaglio consentito;
- al deposito e stoccaggio a cielo aperto di materiali e merci con vendita;
- alle attività di recupero, trattamento e smaltimento di materiali di rifiuto;
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3 direzionale comprensivo delle attività private di servizio.
Rientrano in questa categorie i locali destinati:
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- alle attività direzionali in strutture complesse come centri di attività terziarie, palazzi e aggregati d’uffici autonomamente organizzati quali sedi direttive e gestionali di agenzie, aziende private;
- fiere ed esposizioni merceologiche e centri congressuali e di ricerca;
- alle attività di piccole dimensioni di servizio alla persona e alla residenza, svolte in singole unità immobiliari, integrate in edifici che comprendono altri usi e attività (studi professionali, agenzie varie, attività di prestazione di servizi amministrativi, bancari, assicurativi, finanziari, di intermediazione, di ricerca, attività di preparazione di pasti e piatti pronti in genere e/o di produzione diretta di alimenti senza somministrazione degli stessi, quali fornai, pasticcerie, gelaterie, pizze al taglio e/o per asporto o con consegna a domicilio, rosticcerie, box-office per spettacoli musicali, teatrali, cinematografici, ecc.), agenzie di spettacolo e animazione, onoranze funebri, istituti di bellezza, centri wellness, parrucchieri, tatuatori e piercing e simili;
- ai centri civici e centri sociali; sedi di associazioni sindacali, politiche, di categoria, culturali, sportive;
- ai servizi culturali e ricreativi: spettacolo, sport, cultura, tempo libero; multiplex e multisala cinematografici, cinema, teatri, centri per il fitness e la pratica sportiva, piscine, palestre, spazi espositivi e museali, discoteche e sale da ballo, sale da gioco e sale scommesse, centri e sale polivalenti;
- alle attività per servizi a carattere socio-sanitario, ambulatori medici, centri e laboratori di analisi cliniche, cliniche private e case di cura, centri di assistenza socio-sanitaria comprese residenze protette con servizi socioassistenziali, centri di riabilitazione fisioterapica, veterinari; 39 documento sottoscritto digitalmente ai sensi della normativa vigente alle attività di ospitalità temporanea diversa dalle attività ricettive quali studentati (nel rispetto della legge 14.11.2000, n.338 e dell'Allegato A, DM MIUR 27/2011), collegi, conventi, foresterie, dotati di servizi a comune;
- alle attività private per la formazione e/o per servizi a carattere educativo: sedi di università private, scuole private paritarie, scuole materne private, centri di formazione professionale, scuole di alta formazione professionale, scuole di alta formazione e sviluppo d’impresa, campus per la formazione professionale, incubatori e acceleratori d’impresa, scuole private di lingue, informatica, musica, danza, recitazione, autoscuole;
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4 commerciale:
Rientrano in questa categoria i locali destinati al commercio e situati in grandi strutture (con superficie di vendita Sv>2.500 mq). Anche al commercio in medie strutture di vendita (con superficie di vendita 300 mq).
Spero che l'articolo ti sia stato utile. Vincenzo.